giovedì 3 gennaio 2013
Arie diverse
Nell’approvazione della legge del bilancio previsionale 2013 è evidente
che il clima è cambiato.
Maggioranza che a volte condivide emendamenti al progetto di legge in
accordo con la minoranza consigliare.
Un minimo di dialogo nel rispetto dei differenti ruoli.
San Marino 3 gennaio 2013/1712 d.F.R.
E’ una’aria diversa quella che si
respira in Consiglio Grande e Generale.
Da quando non vi sono più i “marpioni”
che da sempre hanno condizionato le scelte e la vita politica del Paese.
Da quando vi è stato un buon
rinnovamento all’interno dello stesso Consiglio Grande e Generale che vede ora protagonisti
movimenti, giovani e donne.
Nell’approvazione della legge del
bilancio previsionale 2013 è evidente che il clima è cambiato.
Maggioranza che a volte condivide
emendamenti al progetto di legge in accordo con la minoranza consigliare.
Un minimo di dialogo nel rispetto
dei differenti ruoli.
Anche se, l’opposizione nel suo
complesso, sembra non essere propensa a formare al proprio interno un fronte comune.
Sembra comunque essere cambiato
il metodo.
E’ questa una finanziaria di
emergenza, che rimanda alcune questioni basilari a decreti o confronti da
attuarsi nei primi mesi del 2013.
Il contestuale insediamento del
Consiglio Grande e Generale e del Congresso di Stato, non ha permesso di
individuare i tempi per approvare una finanziaria definitiva.
In sede di assestamento vi sarà
l’occasione per apportare tutti i correttivi necessari.
Riconfermate le imposte
straordinarie: l’addizionale IGR, minum tax, imposta sui servizi e patrimoniale.
Introduzione dell’IVA ed un piccolo passo in avanti sulla tassazione dei
redditi dei lavoratori frontalieri.
Passi avanti sono stati fatti anche
in merito alla trasparenza interna, con l’obbligo di indicare i beneficiari
effettivi delle partecipazioni bancarie e l’obbligo di dichiarare i redditi
provenienti da partecipazioni societarie unitamente all’abbozzo di una sorta di
spending review.
Un’attenzione particolare al parco
tecnologico scientifico, alla promozione del volontariato e della cooperazione
nel Paese.
All’istituzione infine di un
contributo di solidarietà a sostegno del fondo speciale per l’occupazione.
I cittadini sono disposti a fare
sacrifici, purché si ponga rimedio a inefficienze e sperperi.
Allo Stato non si potrà solo ed
esclusivamente chiedere e pretendere, bisognerà anche dare e contribuire soprattutto
nei momenti di difficoltà.
L’unica nota di forte
contestazione proviene dalle organizzazioni sindacali legate alla CSU, che
lamentano l’assenza di una concertazione preventiva sui provvedimenti adottati,
forzando talvolta l’approccio istituzionale alle problematiche sollevate.
Anche queste dovranno prendere
atto che qualcosa è cambiato nel metodo e che ognuno dovrà tornare a fare il
proprio mestiere.
I politici eletti in Consiglio
Grande e Generale dai cittadini sammarinesi, dovranno tornare a fare la
politica, possibilmente con la P maiuscola.
La difesa dei diritti dei
lavoratori o l’individuazione di nuove forme di relazioni industriali spetta
giustamente alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali.
A ognuno il suo.
Alberto Rino Chezzi
Nel riquadro: “COME SOTTO COSI’ SOPRA” – 2004 –
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