San Marino 27 agosto 2012/1711 d.F.R.
lunedì 27 agosto 2012
Il punto
La pausa
estiva è servita per dare gli ultimi ritocchi a già instabili equilibri
politici e raccogliere energie Unica nota dolente è che ancora nessuno, eccetto
i nuovi movimenti, ha parlato di programmi o di proposte per il futuro del
Paese.
E ricercare
prima le alleanze e poi fare le proposte non è certo un gran segnale.
San Marino 27 agosto 2012/1711 d.F.R.
Nuovi movimenti, poche idee e poche proposte
incisive e innovative.
Solo la ricerca di alleanze strategiche per
affrontare al meglio le elezioni e predefinire ove possibile eventuali rendite
di posizione.
Unica eccezione la Rete che ha dichiarato più
volte la sua intenzione di correre da sola.
L’unico raggruppamento già predefinito, Dc, An,
A&L, Ap e NS che sicuramente correranno insieme in un’unica lista
unitamente al Pds, sta definendo il “tasso di rinnovamento” interno con la scelta
dei candidati da presentare alle prossime elezioni.
Problema questo che si sono già posto le forze
politiche, ma che farà sicuramente una delle differenze di fronte agli
elettori.
Unica eccezione ancora la Rete che non ha voglia di
spartire nulla con tutti gli ex in circolazione.
Giochi fatti?
Tutt’altro.
Interessante sarà vedere che cosa succederà
nella formazione di altri raggruppamenti.
Sinistra Unita, con tutta una serie di
difficoltà interne, ha fatto importanti aperture ai movimenti civici.
UpR, UdM, Psrs e Pss troveranno modi utili per
la formazione di un raggruppamento autonomo.
Il terzo polo tanto per intenderci?
Se così fosse, con l’attuale legge elettorale,
potrebbe essere un importante test, dove nulla sarebbe poi così scontato.
Gli esiti delle elezioni potrebbero riaprire
tutti i giochi politici, rimescolando tutte le carte.
Anche quelle precostituite.
Unica nota dolente è che ancora nessuno, eccetto
i nuovi movimenti, ha parlato di programmi o di proposte per il futuro del
Paese.
E ricercare prima le alleanze e poi fare le
proposte non è certo un gran segnale.
Sicuramente rispetto a un cambiamento del modo
di far politica e di rapporto con la cittadinanza e l’elettorato che dovrà
andare a compiere delle scelte.
Alberto Rino Chezzi
Nel riquadro: “LUMACA CHE
CORRE” – 2008 – Ciaccaezetazetai – olio su denim – cm 100 x 100 – courtesy of Ec
Foundation
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Politica
mercoledì 15 agosto 2012
La sfida di Alex
Avrà senso
ancora oggi, con la globalizzazione, con una crisi finanziaria che non rispetta
nessun confine e condiziona pesantemente la politica, parlare d’ideologia, di
partiti legati ancora a dinamiche da periodo della guerra fredda o peggio
ancora a dogmi confessionali?
San Marino
13 agosto 2012/1711 d.F.R.
La proposta di Alessandro Rossi di abbandonare
simbolo e nome per presentare in una nuova lista di qualità solo persone
perbene….ossia per il bene comune…. con un contributo importante da parte della
società civile è stata dal proprio partito in un primo momento cassata e poi
riformulata completamente fino a farne tutta un’altra cosa.
Neppure in Sinistra Unita, che è sempre stato un
partito”aperto”, si è avuto il coraggio di spogliarsi momentaneamente del
proprio “io” a favore di un “io comune”.
Peccato.
Quella di Alessandro è una proposta
intelligente, la proposta giusta al momento giusto.
Proposta tesa alla creazione delle basi per la
formazione di una lista di qualità che promuova Unità e Rinnovamento
all’interno non solo della classe politica, ma di tutto il Paese come risposta
sia alle istanze sempre più numerose provenienti dalla società civile sia ai
giochi già fatti dalla Santa Alleanza tra Pdcs e Pds.
Alessandro ha mostrato con grande coraggio,
maturità e intelligenza politica che nel Paese c’è, anche chi può contribuire a
un cambiamento vero delle coscienze e guidare un effettivo rinnovamento a tutti
i livelli spogliandosi momentaneamente di appartenenze e di logiche oramai
superate dagli eventi contingenti e dalla storia.
Avrà senso ancora oggi, con la globalizzazione,
con una crisi finanziaria che non rispetta nessun confine e condiziona
pesantemente la politica, parlare d’ideologia, di partiti legati ancora a
dinamiche da periodo della guerra fredda o peggio ancora a dogmi confessionali?
La sfida di Alessandro è così “forte” che, se
condivisa anche da altri attori della politica di riferimento, non compromessi
con il passato e con il supporto dei rispettivi partiti e movimenti, sarà in
grado di determinare la futura leadership della Repubblica ed operare così a
favore di un suo effettivo rinnovamento.
Senza preclusioni di sorta e alla luce del sole,
con la centralità dei contenuti, con un’agenda chiara sul futuro del Paese e
senza accordi sottobanco tesi solo a far sopravvivere una vecchia politica che
i sammarinesi non vogliono più.
Vi sarà in San Marino chi vorrà raccogliere la
sfida lanciata da Alessandro Rossi?
Alberto Rino Chezzi
Nel riquadro: “COME
SOTTO COSI’ SOPRA”
– 2004 – Ciaccaezetazetai – olio su tela e denim – cm 100 x 100 – courtesy of
Ec Foundation
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Politica
mercoledì 8 agosto 2012
RepubliKan chic
E’ vero
che la politica è l’espressione del Paese, degli elettori, e che nel Paese vi
sono ancora resistenze al cambiamento, ma è pur sempre vero che è la politica
che deve dare l’indirizzo ed essere il motore del cambiamento.
San Marino
8 agosto 2012/1711 d.F.R.
La crisi politica in atto e le prossime elezioni
che si terranno il prossimo novembre, hanno, di fatto, aperto la problematica
legata al rinnovamento.
Saprà il Paese tutto cogliere questa grande
occasione per ripartire con nuove progettualità e nuovi intenti unitari e
solidaristici dopo anni di sofferenza non solo economico finanziaria ma anche
sociale?
Normalmente un cambiamento anche di tipo sociale
richiede almeno sempre due generazioni.
Negli ultimi quattro anni siamo tutti cambiati
nel profondo, ma ancora non a sufficienza.
Vi è da fare uno sforzo maggiore, soprattutto
nella coscienza collettiva.
La politica avrà il suo bel da fare per tarare
le liste elettorali tenendo conto di quanto si va evidenziando
dall’antipolitica sulle “prime file”.
Anche quanto emergerà o non emergerà dalla
Commissione d’inchiesta antimafia avrà sicuramente il suo peso.
La fibrillazione politica è già alta non solo
per la nascita di nuovi movimenti e partiti che naturalmente cavalcano il
facile sentimento dell’antipolitica, preludio di una campagna elettorale
“cattiva”, ma anche e soprattutto perché si andrà a discutere anche sui temi,
sulle proposte che non potranno che essere differenti.
La politica ha la sua più grande possibilità di
riscatto e l’opportunità di riprendere il primato rispetto alle dinamiche
imposte dalla crisi economico finanziaria e dalla coercizione imposta
dall’esterno con la normalizzazione di un sistema che aveva oramai ecceduto i
limiti anche del buonsenso.
E’ vero che la politica è
l’espressione del Paese, degli elettori, e che nel Paese vi sono ancora
resistenze al cambiamento, ma è pur sempre vero che è la politica che deve dare
l’indirizzo ed essere il motore del cambiamento.
E se proprio fossimo fortunati, potremmo anche
veder emergere nuove figure, magari un po’ Republikan chic, alla Domenico Maria
Belzoppi, tanto per intenderci.
Uomo della patria questo che pur “con un buon corredo di idee e di cognizioni
moderne fu valoroso difensore degli orfani, degli incapaci, degli umili, degli
oppressi, prestandosi nondimeno a dare
asilo in Repubblica ai vinti dalla forza e dalla fortuna, ai perseguitati dalla
malvagità e dalla sventura.
Capitano Reggente per cinque volte e uomo di governo in tempi tristi e
fortunosi, seppe superare ogni difficoltà con decoro e vantaggio della
Repubblica, dimostrando così che un popolo diventa prospero e felice solo
quando è sorretto da leggi e da istituzioni conforme alle norme della ragione e
dei tempi.
Con Domenico Maria Belzoppi il nostro Governo diede -il singolare esempio
che con le massime dell’Umanità e della prudenza si poteva far rispettare la
sventura, senza che gli Stati vicini se ne offendessero.
Nel 1853, anno funesto per lotte civili e per atroci misfatti, chi tenne
fermo perché la Repubblica
non andasse in rovina fu appunto Domenico Maria Belzoppi, il quale, con sani e virtuosi propositi e con azioni.
generose e magnanime, senza far uso né di ostentazioni né di spavalderie ma
della sola forza morale, seppe in mezzo alle fiere tempeste condurre la nave a
buon porto.”
Un Republikan
chic di un’attualità incredibile.
Ce ne fossero.
Alberto Rino
Chezzi
Nel riquadro: “VISTAGIARDINO” – 1998 – Ciaccaezetazetai – olio su tela –
cm 50 x 60 – courtesy EC Foundation
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