lunedì 28 dicembre 2009

Gli anni zero e quelli dieci


.... scriveva Cesare Cantù, “che il potere non esiste per sé, ma per la generalità: non è un possesso ma una magistratura: non un diritto divino, ma un’amministrazione di pubblica utilità....


San Marino, 28 dicembre 1709 d.F.R.


Con l’approssimarsi della fine dell’anno, che poi è anche la fine del decennio, è tempo di fare bilanci. L’anno che si chiude è stato, così come definito da altri, “l’annus horribilis”. Sviliti all’esterno, nei nostri organismi istituzionali e finanziari, in particolar modo dalla vicina Italia. Sviliti anche al nostro interno dalla stessa politica che sembra rappresentare solo i propri interessi, incapace di dare delle risposte alle problematiche del Paese. Gli anni dieci che verranno si giocheranno proprio sulla politica e sulle scelte che questa farà. Scelte importanti, che necessariamente dovranno essere condivise con le istituzioni politiche, economiche, sociali e culturali. Non è immaginabile uno Stato inteso come una società per azioni, con comitati esecutivi dotati di pieni poteri. Neppure è più sostenibile uno Stato con un apparato pubblico gonfiato a dismisura esclusivamente per ottenere consenso politico. Terminati gli anni zero, quelli dello tsunami politico e finanziario, gli anni dieci saranno quelli della ricostruzione e delle riforme. Queste per forza di cosa dovranno essere affidate non esclusivamente alla politica, ma anche a personalità della società civile, a chi saprà porre l’interesse collettivo al di sopra di tutto e di tutti. La nostra Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini e dei Principi Fondamentali già prevede questa possibilità. I politici ed i nostri governanti dovranno soprattutto essere consapevoli, come scriveva Cesare Cantù, “che il potere non esiste per sé, ma per la generalità: non è un possesso ma una magistratura: non un diritto divino, ma un’amministrazione di pubblica utilità …… che lo Stato non è identico col governo e tantomeno col capo di questo.” L’auspicio per i prossimi anni è che emergano cittadini di alta statura morale che amino veramente San Marino e che ne siano umili servitori nell’interesse di tutti.


Alberto Chezzi

www.smdazibao.blogspot.com


Nel riquadro: "L'Imperatrice" - 2006 - Ciaccaezetazetai - olio su tela - cm 100 x 150 - courtesy EC foundation

lunedì 21 dicembre 2009

Sindacati, contratti di lavoro ed altre storie

Parlare di flessibilità, di partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa, di lotta al lavoro nero, di nuove tipologie contrattuali non può essere più un tabù.



San Marino 21 dicembre 1709 d.F.R.

E’ culminato nel fatidico sciopero generale del 16 dicembre il braccio di ferro tra le organizzazioni sindacali e quelle imprenditoriali.

E’ stato l’epilogo del tutti contro tutti.

Sindacati e imprenditori, rigorosamente divisi al proprio interno nell’affrontare il nodo contratto di lavoro.

Non si intravedono però neanche questa volta dei vincitori.

Ne esce in malo modo il tavolo tripartito, con accordi firmati a metà e con la dimostrazione che nel nostro Paese, pur nel rispetto dei diversi ruoli, è veramente difficile fare “sistema”.

Soprattutto nei momenti in cui sarebbe necessario.

Anche il Segretario al Lavoro, ha avuto modo di lamentarsi per essere stato lasciato di fatto solo, ad affrontare l’emergenza lavoro.

Erga omnes, il contrastato USL, la prevaricante OSLA, aumenti contrattuali e flessibilità contenute.

In questo ultimo anno si è visto di tutto nel mondo del lavoro.

La firma del contratto sembra oramai divenuta l’ultima priorità sia per i lavoratori che per gli imprenditori. Nel settore privato, i dipendenti sono preoccupati più a salvaguardare i posti di lavoro piuttosto che lottare per limitare la flessibilità in azienda.

D’altro canto le imprese hanno necessità di individuare nuove forme organizzative e di avere supporti effettivi in termini di accesso al credito ed a nuovi mercati.

Il nodo vero è la necessità impellente di una riforma radicale del mondo del lavoro.

Questo senza nulla togliere ai diritti dei lavoratori. Oggi sono cambiate le esigenze delle imprese - se vogliono rimanere sul mercato - e di conseguenza quelle del mercato del lavoro.

Parlare di flessibilità, di partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa, di lotta al lavoro nero, di nuove tipologie contrattuali non può essere più un tabù.

Occorre ridurre al massimo le rispettive rigidità. Guardando non solo gli interessi di parte ma quelli generali del Paese.


Alberto Chezzi


www.smdazibao.blogspot.com


Nel riquadro: "Tu-Tum" - 2002 - Ciaccaezetazetai - olio su tela - cm 100 x 150 - courtesy EC foundation

lunedì 14 dicembre 2009

Il sale nella zucca

Sono invece necessarie scelte precise, coraggiose e lungimiranti. Serve soprattutto uno scatto d’orgoglio, una trasparenza nell’operato politico la cui attività vada a favore esclusivo della collettività. Servono idee per il futuro, per uno sviluppo dignitoso.


San Marino 14 dicembre 1709 d.F.R.



Non ci ho trovato nulla da ridere. La serata organizzata venerdì sera da SU, con la proiezione pubblica dell’intervista integrale realizzata da Paolo Mondani per Report Rai 3 con il Segretario di Stato Gabriele Gatti, ha vissuto momenti paradossali. Fuori onda compresi. L’intervista si commenta da sola. Chi vuole può rileggersi la trascrizione delle domande e delle risposte riportate integralmente su L’Informazione. Molte delle dichiarazioni “succulente”, sono state rilasciate quando, al Segretario di Stato Gatti si era fatto credere che le telecamere erano spente. Non mi sembra scuola d’alto giornalismo. L’intervista era faziosa, con il chiaro intento di mettere in ridicolo l’intervistato e il Paese dallo stesso rappresentato. In ogni caso se il pulpito da cui viene la morale è avvezzo a lavorare in questo modo, anche questi si commenta da solo. Mondani, più che sulla coda dei politici come lui dice, il sale dovrebbe provare a mettergliene un po’ in “zucca” dico io. La nostra classe politica, pur godendo di una legge che assicura stabilità al Governo, si è fino ad ora mostrata disunita negli intenti, quelli alti intendo. Non vi è stata una voce forte ed univoca nel difendere il Paese, soprattutto nella sua sovranità. Siamo ancora nel pieno di un attacco al sistema senza precedenti. Eppure prevalgono come sempre gli interessi di parte, se non addirittura quelli personali. Non serve a San Marino, provocare un dibattito sulle distorsioni interne ed esterne legate al mondo finanziario. Così come non servono scioperi generali. Non serve neppure destabilizzare il quadro politico. Sono invece necessarie scelte precise, coraggiose e lungimiranti. Serve soprattutto uno scatto d’orgoglio, una trasparenza nell’operato politico la cui attività vada a favore esclusivo della collettività. Servono idee per il futuro, per uno sviluppo dignitoso.


Alberto Chezzi

www.smdazibao.blogspot.com


Nel riquadro: "Mix Salad" - 2000 - Ciaccaezetazetai - olio su tela - cm 100 x 150 - courtesy EC foundation

lunedì 7 dicembre 2009

Scudi, riserve e liquidità

.... l’adozione dei due decreti può essere letto come il preludio, per un sistema messo alle corde, di un riassetto interno a tempi brevissimi.


San Marino 7 dicembre 1709 d.F.R.




Da mesi si fanno stime sulla forbice nella quale ricomprendere l’ammontare dei capitali che, con l’introduzione dello scudo fiscale, potranno fuoriuscire da San Marino: dai due ai quattro miliardi di euro. Evidentemente l’urgenza e le necessità erano importanti ed impellenti. Non si spiega diversamente l’adozione dei due decreti legge emessi una a distanza dell’altro in meno di dieci giorni. Con il primo si dà la possibilità a Banca Centrale di accedere, con la garanzia dello Stato, al mercato internazionale dei capitali. Con il secondo invece, si decreta a carico delle singole banche sammarinesi la costituzione, a titolo di riserva obbligatoria, di un deposito vincolato in denaro pari all’otto percento della raccolta diretta. Per entrambi i decreti, il fine è quello di immettere temporaneamente liquidità nel sistema in caso di necessità. I due provvedimenti sono stati adottati per far fronte “all’attuale congiuntura influenzata da provvedimenti di amnistia fiscale assunta da altri Paesi”. La nuova normativa non è però stata facilmente digerita dal sistema bancario sammarinese che, oltre a lamentarne l’intempestività, ne denuncia anche l’alto costo (l’otto percento) ed il fatto che non vi sia stato un minimo di condivisione con gli operatori del settore. Anche politicamente sembrano registrarsi alcune tensioni all’interno del Governo stesso. Dall’Italia intanto continuano ad arrivare segnali poco incoraggianti. Guardia di Finanza ai confini, l’accordo firmato a metà e non ancora operativo, la cessione del Gruppo Delta in “proroga” e per finire “l’affondo” sulla San Marino Investimenti sa, la storica finanziaria sammarinese. Sicuramente il momento è particolarmente delicato, così come dichiarato anche da Tito Masi. Forse però, l’adozione dei due decreti può essere letto come il preludio, per un sistema messo alle corde, di un riassetto interno a tempi brevissimi.


Nel riquadro: "Mix Salad" - 2000 - Ciaccaezetazetai - olio su tela - cm 100 x 150 - courtesy EC foundation

domenica 29 novembre 2009

L'unione fa la forza

... una buona idea potrebbe essere una sorta di Mister Pesc che andasse a trattare direttamente a Bruxelles su posizioni condivise da tutti i sette Piccoli Stati.





San Marino 30 novembre 1709 d.F.R.



Mia madre me lo detto talmente tante volte che oramai è parte del mio dna: l’unione fa la forza. Il pensiero vi è immediatamente corso alla notizia della 4^ Conferenza dei Presidenti di Parlamento dei Piccoli Stati d’Europa, tenutasi dal 23 al 24 novembre a Cipro. San Marino, Andorra, Islanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Monaco e Montenegro, si sono trovati “per ricercare forme valide di collaborazione e per elaborare posizioni condivise, per un contributo efficace nel contesto internazionale”. Nel momento in cui si capitolava nei confronti “dell’amica” Italia, praticamente indifesi dopo mesi di attacchi pesantissimi al nostro sistema, peraltro ancora non terminati, da Cipro si è levata una voce diversa. Una voce un po’ più forte delle solite. In particolare, i Presidenti di Parlamento dei Paesi partecipanti alla Conferenza“sottolineano gli sforzi dei propri Paesi nella lotta al riciclaggio di denaro e al consolidamento della cooperazione internazionale in materia di scambio di informazioni fiscali.

Confermano inoltre il diritto di ciascuno Stato di decidere, in piena sovranità, la politica fiscale per i propri residenti nel rispetto dei Trattati e delle Convenzioni internazionali esistenti, ricordando che i Piccoli Sati non sono responsabili della crisi economica mondiale e denunciando pertanto ogni insinuazione in merito”. Può essere benissimo che questa sia una delle tante voci inascoltate a livello internazionale ma sicuramente, se da mera dichiarazione si passasse ad un’azione politica coordinata ed incisiva da parte dei rappresentanti esteri dei sette paesi partecipanti alla Conferenza, forse un risultato diverso si potrebbe ottenere. Non penso ad un g7 in formato mignon, ma una buona idea potrebbe essere una sorta di Mister Pesc che andasse a trattare direttamente a Bruxelles su posizioni condivise da tutti i sette Piccoli Stati.


Nel riquadro: "8" - 2003 - Ciaccaezetazetai - olio su tela e jeans - cm 100 x 100 - courtesy EC foundation

domenica 22 novembre 2009

Mister "One"

...l’uomo giusto, al posto giusto e soprattutto al momento giusto.... emergendo come “Mister One” dell’azione di Governo, pur non appartenendo formalmente ad esso.




San Marino 23 novembre 1709 d.F.R.


Sono passati quasi due mesi da quando Tito Masi è stato eletto Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio. Come è nel suo stile, si è mosso in maniera decisa e con le idee soprattutto chiare. Non ha mandato a dire niente a nessuno. Ci ha pensato lui stesso in prima persona. Fin da subito ha percorso, la strategia d’uscita dall’affaire Delta: rientrare quanto prima nell’alveo delle regole imposte da Banca d’Italia dismettendo, come scelta obbligata, totalmente o parzialmente la partecipazione del gruppo italiano. Tornare banca del territorio è questo il futuro delineato da Tito Masi per la Cassa di Risparmio. Da quel momento, si è prodigato nel difendere l’istituto bancario più importante della Repubblica, prima da Fitch e poi dal Corriere della Sera. Si muove, a ragione, come se fosse il superministro dell’economia sammarinese. Incontra Mario Fantini, informa sullo stato di salute reale della Carisp e di Delta prima i partiti della maggioranza e poi quelli dell’opposizione. Riceve i sindacati italiani per Delta. Presiede il San Marino Forum 2009. Provvede alle nomine dei nuovi componenti il consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio. Si può dire che abbia già definito tutte le posizioni importanti della Cassa. A breve sicuramente definirà anche la cessione di Delta a Intesa San Paolo. Casualità: come per incanto Brunetta viene a San Marino e Berlusconi incontra i Capitani Reggenti. Come dire … l’uomo giusto, al posto giusto e soprattutto al momento giusto. Non particolarmente premiato alle ultime elezioni, ad un anno di distanza si ritrova in una posizione di grande prestigio e di influenza sul Paese. Per dirla proprio tutta incomincia ad “ombreggiare” parecchie prime donne della politica nostrana, emergendo come “Mister One” dell’azione di Governo, pur non appartenendo formalmente ad esso.

Nel riquadro: "Banana Cicle" - 1998 - Ciaccaezetazetai - olio tela - cm 50 x 70- courtesy EC foundation



domenica 15 novembre 2009

Il re è nudo

In questa guerra, da noi combattuta con pochi mezzi ma con grande prudenza e saggezza, l’elemento positivo è il risorgere di un sincero ed autentico sentimento di amor patrio.







San Marino 16 novembre 1709 d.F.R.

Come nella fiaba di Andersen oggi, fingiamo tutti di non vedere la progressiva perdita di sovranità della nostra Repubblica. Con lo scippo di Delta a Cassa di Risparmio, per la verità non ancora conclusosi, si è di fatto messo in difficoltà il sistema bancario e finanziario. Difficoltà aggravate dallo scudo e dalla convenzione non ancora sottoscritta dall’Italia. Il piatto ci è stato servito con a supporto una campagna mediatica e di disinformazione dichiaratamente ostile e senza precedenti. Da tutto questo ne usciamo con una grande opportunità: reimpostare il modello di sviluppo di San Marino. Ma il re… è nudo anche in Italia. Se vi è un accanimento così forte nei confronti delle sacche di evasione nella penisola è perché non si è risolto il problema a monte. Il ministro del tesoro passerà alla storia solo per la finanza creativa e per gli scudi ma non per scelte di grande coraggio in materia fiscale che potrebbe invece fare. Se non sarà riformato il sistema impositivo, al di fuori dei nostri confini vi sarà sempre il sommerso e l’evasione. Non è colpa né nostra, né degli altri paesi in cui vigono fiscalità accettabili, se in Italia vi sono condizioni talmente inique che inducono i contribuenti a rompere quel patto di mutua assistenza tra il cittadino e lo Stato. In questa guerra, da noi combattuta con pochi mezzi ma con grande prudenza e saggezza, l’elemento positivo è il risorgere di un sincero ed autentico sentimento di amor patrio. Ne è testimonianza non solo il nascere spontaneo di movimenti dalla società civile, ma anche l’interesse crescente della cittadinanza per le sorti dell’antichissima Repubblica. Il re è nudo e va perciò rivestito. Perlomeno il nostro ed anche velocemente. Ristabiliamo rapporti efficaci con l’Italia e quanto prima incominciamo a lavorare sull’operazione “sganciamento” già paventata dai nostri rappresentanti di governo.


Nel riquadro: "Blu Gins." - 2002 - Ciaccaezetazetai - olio su jeans - cm 100 x 100 - courtesy EC foundation



lunedì 9 novembre 2009

La crisi dell'uomo

Ma il ruolo della politica è di tenerci in ordine la casa, non di occuparsi delle nostre questioni intime.








San Marino 9 novembre 2009/1709 d.F.R.



Da "Riflessioni del nostro tempo" - Biblioteca di Misano
Il bello della politica - Roberto Escobar - 6 novembre 2009


"La politica deve, per quanto possibile, essere riportata nei suoi giusti termini, che sono termini di contorno. Il suo fine non deve essere quello di fornirci un vangelo o un catechismo, nè politico nè morale. La grande sventura del nostro tempo è appunto che la politica pretenda di darci tutti insieme un catechismo, una filosofia completa, e talora anche un modo di amare. Ma il ruolo della politica è di tenerci in ordine la casa, non di occuparsi delle nostre questioni intime. Per quel che mi riguarda, non so se un Assoluto ci sia o no. Ma so per certo che non è un problema politico. L'Assoluto è un affare non di tutti ma di ciascuno singolarmente. E i tutti devono regolare i rapporti con i singoli in modo che ciascuno possa avere spazio interiore per interrogarsi sull'Assoluto. Senza dubbio la nostra vita appartiene agli altri, ed è giusto che la spendiamo per gli altri, se è necessario. Ma la morte appartiene solo a noi stessi. Questa è la mia definizione di libertà."

Albert Camus, La crisi dell'uomo (conferenza tenuta a New York nel 1946)

Il ruggito del Leone

Mario Fantini lancia un appello che mi sento di sottoscrivere, affinché tutti i soggetti sammarinesi ritrovino quella compattezza e unità d’intenti che ha segnato il nostro passato.




San Marino 9 novembre 2009/1709 d.F.R.

Il Leone ha ruggito. Scaduti i termini di custodia cautelare Mario Fantini immediatamente fa sentire la propria voce. Da combattente quale è, difende San Marino, la Cassa di Risparmio e il gruppo Delta. Difende soprattutto la correttezza e la serietà dell’operato della banca, senza rinnegare il sistema San Marino nel quale è inserita. Ne ha per tutti. A cominciare da Banca d’Italia, nei confronti della quale ha rimarcato il fatto di aver ottemperato sempre a tutte le disposizioni e di essersi sottoposto come Delta, a tutte le ispezioni e controlli richiesti. Ha sottolineato anche come il nostro sistema bancario sia di fatto indenne da infiltrazioni mafiose. E’ questo un aspetto dell’operatività della banca al quale ha sempre dedicato particolare attenzione. Mario Fantini è una delle poche personalità che in questi 18 mesi di attacco alla Repubblica, ha speso delle parole forti ed a voce alta in suo favore. Non è purtroppo accaduto il contrario. Danneggiando la Cassa di Risparmio si è voluto danneggiare il sistema San Marino. E’ stato l’inizio, come dice Andrea Di Biase di Milano Finanza, della battaglia per “cancellare una volta per tutte San Marino come piazza finanziaria off-shore”. L’intreccio tra l’attacco alla Cassa di Risparmio e la vendita forzata del gruppo Delta, rendono più che sospetti i ritardi italiani nella firma dell’accordo bilaterale sulla doppia imposizione fiscale. Il tutto sembra tarato temporalmente affinché San Marino sia ridimensionata e torni ad essere, se mai lo è stata, un “problema” interno tutto e solo esclusivamente italiano. Pur pagando un conto salatissimo, in attesa che emerga la verità su una vicenda che ancora non è chiusa, Mario Fantini lancia un appello che mi sento di sottoscrivere, affinché tutti i soggetti sammarinesi ritrovino quella compattezza e unità d’intenti che ha segnato il nostro passato.


Nel riquadro: "5 T.C." - 2002 - Ciaccaezetazetai - olio su tela - cm 100 x 100 - courtesy EC foundation

lunedì 26 ottobre 2009

Il futuro a due dimensioni



Radunare le migliori intelligenze dei sammarinesi, di chi vive in Repubblica o comunque ha un rapporto di profondo amore con il monte Titano è una strada percorribile







San Marino 26 ottobre 2009/1709 d.F.R.

Un paese che vive a due dimensioni. Ecco quello che sembriamo. Manca la variabile dello spazio ossia mancano le prospettive. A meno che se queste ci sono, chi ha le responsabilità non solo politiche ma anche istituzionali, abbia l’intenzione di comunicarcele a breve. Siamo rimasti inchiodati per mesi sugli esami Moneyval e sulla firma di una convenzione che tarda ad arrivare. Abbiamo approntato tutta una serie di cambiamenti anche importanti per adeguarci ai nuovi standard internazionali. Pochissime sono però le parole che sono state spese sul futuro del nostro sistema. E’ disarmante come non vi sia stato nel paese un approfondito dibattito su questo. Il sistema ha investito risorse importanti sul forum Ambrosetti, con il contraltare di McKinsey, per ottenere francamente meno delle aspettative, sia in termini di relazioni esterne che di prospettive di sviluppo alternative. Era una strada da percorrere ma non era l’unica e sicuramente non sarà sufficiente. Come sempre e come ci insegna la storia nessuno è profeta in patria. Ma radunare le migliori intelligenze dei sammarinesi, di chi vive in Repubblica o comunque ha un rapporto di profondo amore con il monte Titano è una strada percorribile. Chiamarle a raccolta per far che cosa? Per ripensare il sistema, migliorarlo, internazionalizzarlo. Il forum potrebbe essere fatto questa volta dai soli sammarinesi, con la partecipazione di tutte le istituzioni e con il supporto esterno di grandi personalità internazionali del mondo politico, scientifico, industriale, artistico e sportivo. Con la politica che lo affianchi e lo sostenga discretamente, per dar modo alla società civile di esprimersi liberamente fuori dalle logiche di potere. Come dire, una sorta di costituente per un sistema che và ripensato nei rapporti esterni ma anche e soprattutto in quelli interni.


Nel riquadro: "RSM" - 2003 - Ciaccaezetazetai - olio su tela - cm 100 x 100 - courtesy EC foundation



domenica 18 ottobre 2009

Buriane d’autunno


Raduniamo le nostre intelligenze migliori, soprattutto quelle che amano questa piccola Repubblica








San Marino 18 ottobre 2009/1709 d.F.R.

Nonostante l’uscita dalla famigerata grey list, vissuta da tutti come una vittoria ed una riabilitazione a livello internazionale, molteplici sono i venti gelidi che soffiano sul Paese. All’esterno rimane il nodo dei rapporti con l’Italia. In attesa della “madre di tutte le firme” sulla convenzione contro le doppie imposizioni, và comunque recuperato un rapporto basato veramente per entrambi veramente sull’amicizia ed il buon vicinato. All’interno numerose e cariche di problemi sono le nubi che profilano all’orizzonte. La vicenda Cassa di Risparmio con la partecipata Delta è ancora irrisolta. La diminuzione del gettito fiscale, sia IGR che monofase, produrrà un disavanzo importante di bilancio per il 2009. La spesa corrente invece di diminuire cresce con una PA che deve essere ancora razionalizzata, motivata, resa efficiente per fornire servizi adeguati al Paese. Un contratto di lavoro in attesa di essere sottoscritto da parte dell’Associazione Industriali, nonostante le forzature prodotte sfruttando l’erga omnes. La crisi economica finanziaria che attanaglia il nostro sistema industriale con un ricorso importante alla cassa integrazione ed agli ammortizzatori sociali. Il sistema bancario che soffrirà gli effetti dello scudo fiscale sottraendo risorse per le necessità domestiche. Il cambiamento a cui stiamo assistendo è epocale. Le decisioni che si andranno a prendere incideranno non solo sui destini di tutti i cittadini ma anche su quelle delle future generazioni. E’ necessario ripensare il sistema, formare le risorse umane per gestirlo, salvaguardare nel contempo il patrimonio che abbiamo sia in termini di cultura, di territorio, di storia e di libertà. Per farlo però, non serve sempre andare fuori, raduniamo le nostre intelligenze migliori, soprattutto quelle che amano questa piccola Repubblica.

Nel riquadro: "Pioggia" - 1999 - Ciaccaezetazetai - olio su tela - cm 100 x 150 - courtesy EC foundation

lunedì 12 ottobre 2009

"Zambo" e la via della seta


Noi siamo un piccolo Stato che, proprio per le sue ridotte dimensioni, deve utilizzare al meglio tutte le risorse a sua disposizione.









San Marino, 12 ottobre 2009/1709 d.F.R.


In Cina, Gian Franco Terenzi non solo è il sammarinese più conosciuto ma è anche un politico profondamente rispettato. E’ indubbio il fatto che, l’impegno ultraventennale nell’animare e presiedere l’Associazione di Amicizia San Marino Cina, abbia prodotto dei riscontri positivi non solo alla sua azione politica, ma anche e soprattutto a San Marino ed alle sue istituzioni. Non sto qui ad elencare quanto realizzato nel corso degli anni. Mi preme invece evidenziare come in questo lungo tragitto, fatto soprattutto di costanza, è come se Gian Franco Terenzi avesse individuato e percorso una sua personalissima via della seta. Questa via è segnata da un accordo del 1985 che ha un profondo significato politico: la reciproca abolizione dei visti d’ingresso. Sottoscritto dalla Cina con pochissimi altri paesi al mondo, indica già una sorta di corsia preferenziale per il nostro Paese. E’ un mattone importante per definire e sottoscrivere un grande trattato di amicizia in materia di doppia imposizione, scambio di informazioni, accordi commerciali e di cooperazione economica con la Cina con tutti i benefici possibili che ne possono scaturire. Terenzi e l’Associazione di Amicizia San Marino Cina potranno dare un contributo importantissimo nella definizione di questo accordo strategico per la nostra Repubblica. Noi siamo un piccolo Stato che, proprio per le sue ridotte dimensioni, deve utilizzare al meglio tutte le risorse a sua disposizione. Soprattutto ora che le pressioni internazionali nei confronti di San Marino sono fortissime. Questo breve intervento vuole essere non solo una testimonianza di affetto e amicizia verso una persona che conosco da tanti anni, ma anche un pubblico incitamento a proseguire e a intensificare i rapporti con la Cina, un grande paese destinato a condividere la leadership mondiale.



Nel riquadro: "Iris" - 2001 - Ciaccaezetazetai - olio su tela - cm 100 x 100 - courtesy EC foundation

lunedì 5 ottobre 2009

Il buon capro espiatorio

Come si dice: un buon capro espiatorio vale quasi quanto una soluzione.






San Marino, 5 ottobre 2009/1709 d.F.R.


Il ridimensionamento dell’unicum - così come autorevolmente ci hanno definito –non è per il momento interamente completato. L’essere usciti dalla lista grigia per far parte dei paesi virtuosi, non sembra però più essere sufficiente fuori confine. L’impressione che la ratifica degli accordi con l’Italia debba aspettare tempi migliori, è oramai una certezza. Probabilmente il ministero dell’economia vorrà vedere come procede e che risultati darà lo scudo fiscale. Più che dalla nostra micro realtà i risultati e i rimpatri dovranno venire dai paesi che hanno effettivamente raccolto, gestito e nascosto al fisco italiano gli ingenti capitali frutto dell’evasione. I dati. Complessivamente le regolarizzazioni in percentuale di tutti gli scudi precedenti sono state per il 71% dalla Svizzera, per il 14% dal Lussemburgo e per l’1 % da San Marino. In base alle stime dei maggiori quotidiani italiani, i denari neri che gli italiani hanno affidato ai forzieri esteri ammontano a 500 miliardi: 300 sarebbero in Svizzera, di cui 200 in Ticino. La raccolta complessiva del sistema bancario sammarinese, non supera i 14 miliardi dei quali oltre la metà è raccolta interna. I capitali italiani sono rientrati in Lombardia per il 66% ed Emilia Romagna per il 4%. La caverna di Alì Babà non è quindi certamente da noi, ma in realtà con le quali non si può fare la voce poi così grossa. E’ allora necessario spaventare i contribuenti italiani con un bell’esempio. San Marino ha sicuramente fatto al caso al momento giusto. Come si dice: un buon capro espiatorio vale quasi quanto una soluzione. Nonostante tutto però il Paese ha reagito e a tappe forzate ha superato il severo esame Moneyval e GAFI. Rimane l’importante nodo Italia, con la quale si è da mesi cambiato registro, indotti a ragione anche dalle notevoli pressioni non solo politiche ma anche giudiziarie.



Nel riquadro: "Cavallo bianco" - 2002 - Ciaccaezetazetai - tecnica mista - cm 30 x 22 - courtesy EC Foundation

lunedì 28 settembre 2009

Erga omnes Contra Omnes

Evitare una strumentalizzazione meramente politica dei rinnovi contrattuali, facendo contemporaneamente gli interessi delle categorie e del Paese.




San Marino 28 settembre 2009/1709 d.F.R.

In un primo momento il fatto che vi fossero due contratti nel settore artigianale, sembrava una situazione a dir poco bizzarra.

Così come inconsueto sembrava l’aspro confronto all’interno del mondo sindacale, per impedire la nascita di un terzo sindacato, organizzato invece da decenni in una centrale unitaria.

La firma delle tabelle retributive per il settore industria e artigianato, rivendicando contestualmente la validità erga omnes dei contratti da parte dell’OSLA, ha innescato tutt’altra analisi.

Lo strappo prevaricante nei confronti dell’associazione degli Artigiani prima e di quella degli Industriali poi, ha portato alla luce il problema vero delle associazioni di categoria imprenditoriali: la rappresentatività.

Anche nel versante sindacale le relazioni sono avvelenate dalla medesimo tematica.

Urge perciò fare chiarezza sui numeri, per poter sgombrare così il campo dall’autoreferenzialità.

I numeri devono essere effettivi e dichiarati.

Per avere dati reali si deve però eliminare il fenomeno della doppia appartenenza a più organizzazioni.

L’imprenditore ed il lavoratore devono sì aver la possibilità di scegliere da chi farsi rappresentare, ma una sola deve essere l’associazione scelta.

E’ questo il punto da cui ripartire per ridefinire i rapporti in maniera corretta e trasparente con regole condivise, sia in ambito imprenditoriale che sindacale.

Solo così si può evitare una strumentalizzazione meramente politica dei rinnovi contrattuali, facendo contemporaneamente gli interessi delle categorie e del Paese.

In alternativa che ci aspetta è una conflittualità accesa, una politica del tutti contro tutti, l’inutilità di un tavolo tripartito e la vittoria della strategia della coltivazione del proprio orto.



Nel riquadro: "Psychologist" - 1999 - Ciaccaezetazetai - olio su tela - cm 150 x 100 - courtesy EC foundation

lunedì 21 settembre 2009

Per un nuovo Stato dell'arte

E' questa per la politica e le nostre istituzioni una grande opportunità per la creazione di un nuovo Stato dell'arte.






San Marino 20 settembre 2009/1709 d.F.R.


Qualcosa si stà finalmente muovendo. La partecipazione di San Marino alla Biennale di Venezia, dopo oltre vent’anni dall’ultima volta, può essere l’inizio di un’attenzione nuova e diversa da parte della politica e delle istituzioni verso l’arte e dei benefici che da questa ne possono derivare per la società ed il Paese. L’arte è sempre stata portatrice di messaggi, di cultura, di conoscenza, per assurdo anche quando non ne era tutelata la sua libertà espressiva. Valorizzare il patrimonio artistico, inteso anche come supporto ai soggetti che fanno e promuovono arte, può essere in questo momento di riassestamento del nostro sistema economico, sicuramente più che opportuno. L’arte è anche, come nel caso della Biennale di Venezia per San Marino, un formidabile strumento di comunicazione verso l’esterno.Per dire che cosa? Che la nostra Repubblica ha tante persone che pensano liberamente, che hanno una grande anima e ricchezza di espressione. Non siamo solo il Paese dei cosiddetti privilegi fiscali e finanziari. Nel Mondo alcune realtà sono rinate sull’arte, si pensi per tutte a Bilbao con il Museo Guggenheim. L’arte è un bene da preservare, perché intimamente legato alla libertà, nostro valore principe. Possibilità di esprimersi nel massimo della libertà mentale, senza limiti, è questo il grande privilegio di cui gode l’artista.Per questa ragione l’artista si trova nella condizione di proporre un impegno di “trasformazione sociale responsabile”, portando la creatività, cioè l’arte, ad interagire direttamente e a integrarsi con ogni ambito del tessuto sociale, dall’economia alla politica, dalla scienza alla religione, dalla produzione all’educazione. Vi è un gran fermento artistico nel Paese. E’ questa per la politica e le nostre istituzioni una grande opportunità, che và colta ora, per la creazione di un nuovo Stato dell’arte.

Nel riquadro: "Vistagiardino" - 1998 - Ciaccaezetazetai - olio su tela - cm 60 x 50 - courtesy EC foundation

domenica 20 settembre 2009

San Marino - Cina: confronto tra sistemi bancari


La tavola rotonda un’importante occasione per porre le basi di un rapporto privilegiato






San Marino 20 settembre 2009 - 1709 d.F.R.

“Bank of China e il sistema bancario Sammarinese” è il tema della tavola rotonda ospitata nella nuova sala conferenze dall’ Ente Cassa Faetano oggi alle ore 17,30.
L’appuntamento, nell’ambito dei festeggiamenti per il 60° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, è a conclusione di una giornata d’incontri con quattro segreterie: Cultura, Turismo, Esteri e Industria, a testimonianza dei profondi rapporti di amicizia tra i due paesi.
Tra le quaranta persone facenti parte della nutrita delegazione cinese, guidata da Li Janping, anche l’ambasciatore a Roma Sun Yuxi.
“E’ un’occasione importante per confrontare i sistemi finanziari cinese e sammarinese, e su come questi supportino l’economia reale” dice Gianfranco Terenzi, presidente dell’Associazione di Amicizia San Marino Cina. “In quest’ottica, San Marino pone le basi di un rapporto privilegiato con la Repubblica Popolare Cinese, inquadrandolo nel contesto europeo. L’adozione delle normative anti-riciclaggio e la protezione degli investimenti rendono la Repubblica di San Marino una realtà attraente per gli investimenti ed i servizi finanziari provenienti dal continente asiatico.”
Relatori alla tavola rotonda Yang Xuepeng e Du Ruigang top manager della Bank of China, il direttore generale di Banca Centrale Luca Papi, il presidente dell’Ente Cassa Faetano Fabio Gasperoni ed il Segretario di Stato alle Finanze Gabriele Gatti.
E’ convinzione dell’Associazione che il profondo legame di amicizia è il presupposto che renderà i rapporti tra i due paesi molto più saldi ed incrementerà le opportunità per gli operatori economici di entrambi paesi.

sabato 19 settembre 2009

Tavola Rotonda: "Bank of China e il sistema bancario sammarinese"


Pubblichiamo il seguente comunicato stampa






San Marino 18 settembre 2009 - 1709 d.F.R.


E’ un calendario fitto di incontri per la delegazione Cinese che domani sera arriverà in Repubblica , quello preparato dall’ Associazione di Amicizia San Marino-Cina, per i festeggiamenti del 60° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese. Domenica 20 settembre la delegazione, di cui fa parte anche l’ambasciatore Cinese a Roma Sun Yuxi, incontrerà nella mattinata i Segretari di Stato alla Cultura e al Turismo, Romeo Morri e Fabio Berardi.

Nel pomeriggio, la delegazione incontrerà invece i Segretari agli Esteri ed all’Industria, Antonella Mularoni e Marco Arzilli.

A Faetano, alle 17,30 è prevista la Tavola Rotonda “Bank of China e il sistema bancario Sammarinese” ospitata dall’ Ente Cassa Faetano. Interverrano il segretario alle Finanze Gabriele Gatti, i manager di Bank of China in Italia Yang Xuepeng e Du Ruigang, il direttore generale di Banca Centrale Luca Papi ed il presidente dell’Ente Cassa Faetano Fabio Gasperoni. La giornata si chiuderà con la cena di gala al Grand Hotel di San Marino.

Segreteria

Associazione Amicizia San Marino Cina


mercoledì 16 settembre 2009

San Marino e Cina sempre più vicine


Pubblichiamo il seguente comunicato stampa.




San Marino 16 settembre 2009 - 1709 d.F.R.






L’Associazione di Amicizia San Marino Cina festeggia il 60° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese. I festeggiamenti in occasione del 60° anniversario della Fondazione della Repubblica Popolare Cinese non avverranno solo in Cina. Anche l’Associazione di Amicizia San Marino- Cina, grazie agli ottimi rapporti di amicizia e di collaborazionecoltivati negli anni per attività culturali ed economiche, organizza per tale ricorrenza dei festeggiamenti in San Marino nei giorni 19 e 20 Settembre 2009.

La delegazione Cinese, sarà presente con l’ambasciatore cinese a Roma e rappresentanti istituzionali di diverse province, dirigenti ed alti funzionari del settore turistico e finanziario.

I festeggiamenti, saranno perciò anche l’occasione per una fitta serie di incontri a livello istituzionale tra i componenti la delegazione cinese ed i rappresentanti politici sammarinesi, nell’ottica di un rafforzamento e sviluppo dei rapporti ultra decennali tra i due paesi, basati su un profondo sentimento di amicizia e fratellanza.

E’ organizzata anche una Tavola Rotonda con il seguente tema: “Bank of China e il Sistema Bancario Sammarinese”, che vedrà la presenza di funzionari della Bank of China come relatori insieme ai vertici del sistema finanziario della Repubblica di San Marino.

E’ questo un confronto dedicato agli addetti ai lavori che svilupperà un’analisi dei due sistemi finanziari e bancari.


La segreteria

domenica 6 settembre 2009

Pieghiamoci ma non spezziamoci

Una pressione esterna ingiustificata sia per le dimensioni della nostra realtà che dei fenomeni economici che la stessa genera. E allora facciamo di necessità virtù: pieghiamoci ma non spezziamoci.

San Marino 6 settembre 2009

E’ un momento difficile per il Paese. Crisi economica, Moneyval, OCSE, i rapporti bilaterali con la grande e vicina Italia. Tutto sembra non funzionare più. Soffriamo una pressione esterna ingiustificata sia per le dimensioni della nostra realtà che dei fenomeni economici che la stessa genera. Alcuni dati: le entrate di Bilancio dello Stato 2008 (€. 687 ml) sono pari all’incirca ai ricavi 2008 del Gruppo Ferragamo operante nel settore tessile (€. 691) mentre tutta la raccolta interna di denaro (€. 14.250 ml nel 2008) non supera quella di Carige, (€. 20.960 ml nel 2008): medie realtà queste nel panorama industriale italiano. Nonostante tutto in Repubblica, l’incertezza regna sovrana. Il sistema sotto attacco ed assedio da mesi, non è stato in grado di dare una risposta degna di tale nome. Anzi ci siamo presentati divisi, improvvisamente tutti virtuosi e senza un minimo di dibattito interno sugli accordi che si andranno a firmare. La santa inquisizione scatenata dal ministro Giulio Tremonti contro San Marino, considerata una dependance che crea solo problemi, non ha volutamente tenuto conto del fatto che in termini di valori assoluti siamo sostanzialmente ininfluenti. Potranno esserci delle distorsioni nel nostro sistema, ma è sufficiente passare il confine che di frodi, evasioni, finte residenze, infiltrazioni mafiose, riciclaggio ne abbiamo un campionario più che significativo. Non siamo un paese di briganti. La regione più importante del Nord Italia, lo è anche in termini di evasione a livello nazionale. Fenomeno questo particolarmente radicato in Italia e soprattutto delle grandi aziende che non hanno sicuramente necessità delle piccole realtà come San Marino per organizzarsi in tal senso. In Fiat, probabilmente non sanno nemmeno che esistiamo. Il ministro Giulio Tremonti però si. E allora facciamo di necessità virtù: pieghiamoci ma non spezziamoci.

Nel riquadro: "Puntocroce" - 2002 - Ciaccaezetazetai - olio su iuta - cm 100 x 100 - courtesy EC foundation

domenica 30 agosto 2009

Il paradiso (è) perduto




Il paradiso (è) perduto. Che fare? Sondiamo nuove opportunità con altri stati, uniamo le nostre forze con quelli piccoli: affinchè i grandi non ci prevarichino.



San marino 30 agosto 2009

Con la cacciata dal paradiso di Adamo ed Eva non è finito il mondo, è iniziata solo una nuova storia. E’ quello che sta accadendo al nostro paese. Con il venire a meno del segreto bancario e dell’anonimato societario, dovremo cominciare un nuovo percorso, fatto di maggior trasparenza, collaborazione, convenzioni. Salvaguardando in ogni caso, la sovranità del paese e le libertà individuali e collettive garantite dalla nostra Carta dei Diritti. Alle difficoltà iniziali incontrate nell’adeguamento del nostro sistema al mutato contesto internazionale, si sono aggiunte quelle con il nostro vicino e partner principale, l’Italia. Nei rapporti bilaterali si è assistito ad una caduta senza precedenti di fiducia nei confronti dei nostri rappresentanti. In verità lo si può leggere anche più come pretesto per ridimensionare il nostro sistema, volendo imporre così dall’esterno uno sviluppo controllato, indicando le società, gli automezzi, i depositi bancari ed i residenti che sarebbe opportuno avere. Perché per alcuni è questo il modo corretto di intendere i rapporti di amicizia e buon vicinato tra due paesi. Che fare dunque ora che il paradiso è perduto? Nel guardare fuori dai nostri confini, la firma di almeno dodici convenzioni contro le doppie imposizioni apre nuove opportunità, legate soprattutto agli accordi di cooperazione economica collegati. E’ arrivato il momento di aprirsi ad altri paesi con i quali possiamo avere rapporti privilegiati o nei quali abbiamo comunità numericamente per noi importati. Cina, Stati Uniti, Russia, Inghilterra, Francia, Belgio, Austria solo per fare un esempio. Individuare nel contempo un percorso comune con i piccoli stati, perché l’unione ha sempre fatto la forza, affinchè il grande non prevarichi il piccolo e questi possa far sentire le proprie ragioni, tenendosi bene a mente la storia di Davide e Golia. Ma questa è un’altra storia ancora.

Nel riquadro: "L'albero della conoscenza" - 2001 - Ciaccaezetazetai - olio su tela - cm 150 x 100 - courtesy EC foundation