domenica 30 agosto 2009

Il paradiso (è) perduto




Il paradiso (è) perduto. Che fare? Sondiamo nuove opportunità con altri stati, uniamo le nostre forze con quelli piccoli: affinchè i grandi non ci prevarichino.



San marino 30 agosto 2009

Con la cacciata dal paradiso di Adamo ed Eva non è finito il mondo, è iniziata solo una nuova storia. E’ quello che sta accadendo al nostro paese. Con il venire a meno del segreto bancario e dell’anonimato societario, dovremo cominciare un nuovo percorso, fatto di maggior trasparenza, collaborazione, convenzioni. Salvaguardando in ogni caso, la sovranità del paese e le libertà individuali e collettive garantite dalla nostra Carta dei Diritti. Alle difficoltà iniziali incontrate nell’adeguamento del nostro sistema al mutato contesto internazionale, si sono aggiunte quelle con il nostro vicino e partner principale, l’Italia. Nei rapporti bilaterali si è assistito ad una caduta senza precedenti di fiducia nei confronti dei nostri rappresentanti. In verità lo si può leggere anche più come pretesto per ridimensionare il nostro sistema, volendo imporre così dall’esterno uno sviluppo controllato, indicando le società, gli automezzi, i depositi bancari ed i residenti che sarebbe opportuno avere. Perché per alcuni è questo il modo corretto di intendere i rapporti di amicizia e buon vicinato tra due paesi. Che fare dunque ora che il paradiso è perduto? Nel guardare fuori dai nostri confini, la firma di almeno dodici convenzioni contro le doppie imposizioni apre nuove opportunità, legate soprattutto agli accordi di cooperazione economica collegati. E’ arrivato il momento di aprirsi ad altri paesi con i quali possiamo avere rapporti privilegiati o nei quali abbiamo comunità numericamente per noi importati. Cina, Stati Uniti, Russia, Inghilterra, Francia, Belgio, Austria solo per fare un esempio. Individuare nel contempo un percorso comune con i piccoli stati, perché l’unione ha sempre fatto la forza, affinchè il grande non prevarichi il piccolo e questi possa far sentire le proprie ragioni, tenendosi bene a mente la storia di Davide e Golia. Ma questa è un’altra storia ancora.

Nel riquadro: "L'albero della conoscenza" - 2001 - Ciaccaezetazetai - olio su tela - cm 150 x 100 - courtesy EC foundation

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