lunedì 26 marzo 2012

Buona notte

Purtroppo negli ultimi anni, pur essendo cambiato tutto, non sono assolutamente cambiate le facce di chi va a rilasciare interviste in Tv o sui giornali e di chi ha responsabilità istituzionali o di governo





San Marino 26 marzo 2012/1711 d.F.R.


Con l’inizio di questa legislatura, San Marino ha dovuto adottare un nuovo vocabolario: Moneyval, GAFI, FMI, GRECO, black list, scudo fiscale, antiricilaggio, AIF, Banca Centrale.

Un sistema bancario e finanziario in sostanza azzerato, con una perdita significativa di occupazione, emigrazione di aziende e capitali, malavita organizzata.

Abbiamo in pratica dormito per decenni e come la “Bella addormentata” a un certo momento ci siamo risvegliati.

E se mai il Paese si è risvegliato il risveglio, è stato comunque amaro, molto amaro.

Si è operato unicamente per tamponare le emergenze che quotidianamente emergevano.

Con una politica largamente e profondamente depressiva.

Addizionali, minimum tax, previdenza integrativa obbligatoria e patrimoniale ci hanno già fatto perdere quel poco di attrazione che potevamo avere nei confronti delle imprese.

Unica vera risorsa di un Paese.

In vista vi è la riforma fiscale.

Anche questa purtroppo intesa, non tanto a favorire investimenti e iniziative economiche che ridiano una boccata d’ossigeno all’economia nostrana o che valorizzino il lavoro e la funzione sociale delle aziende e dei propri lavoratori, ma quanto piuttosto a discriminare e colpevolizzare una categoria rispetto a un’altra.

Purtroppo quando arriva il conto, nessuno è disposto a pagarlo.

Tutti hanno capito che non siamo più in grado di sostenere uno Stato Sociale oramai elefantiaco se non rischiando la bancarotta o l’indebitamento delle future generazioni, così come purtroppo accaduto in Italia.

Eppure?

Eppure non ci preoccupiamo di fare veramente pulizia in casa nostra, dove quello cui abbiamo assistito negli ultimi tempi altro, non è la punta di un iceberg che tutti sotto speriamo non sia molto più grande.

Eppure la principale preoccupazione della politica, negli ultimi tempi, sembra essere quella di trovare la migliore formula politica per vincere le prossime elezioni.

Purtroppo negli ultimi anni, pur essendo cambiato tutto, non sono assolutamente cambiate le facce di chi va a rilasciare interviste in Tv o sui giornali e di chi ha responsabilità istituzionali o di governo.

Tutto questo nonostante sia dalla società civile sia dalla stessa politica s'incomincino a ravvisare notevoli sintomi d’insofferenza a logiche e meccanismi finalizzati al solo mantenimento del potere.

Ma è un’impresa veramente titanica cercare di cambiare qualche cosa, anche poco, soprattutto nei nostri cuori e nelle nostre menti.

Allora vale forse la pena riflettere brevemente sul fatto che continuando in questa direzione, senza un rinnovamento delle nostre leadership non solo economiche e politiche, ci si farà un gran male.

Più precisamente solo alcuni si faranno male, ossia quelli che vorranno occupare posizioni importanti, senza aver inteso e capito che è finita un’epoca, compresa la loro.

Se è cosi, forse è meglio tornare a dormire.

Buona Notte.


Alberto Rino Chezzi


www.smdazibao.blogspot.com


Nel riquadro: “L’IMPERATRICE” – 2006 – Ciaccaezetazetai – olio su tela– cm 100 x 150 – courtesy of Ec Foundation

domenica 18 marzo 2012

Riformare, riformare e riformare

La necessità di riformare a San Marino è oramai improrogabile.

Riformare le coscienze addormentate dei suoi cittadini, che rimangono in attesa di non si sa ben che cosa, come se le problematiche si risolvessero da sole.



San Marino 19 marzo 2012/1711 d.F.R.


Il Paese dei segreti inconfessabili.

Ecco come appare all’esterno e come incomincia ad apparire all’interno la nostra Repubblica.

Movimenti finanziari opachi, tangenti, malavita organizzata, cassette di sicurezza, intercettazioni e microspie il più delle volte illegali.

Chi più ne ha più ne metta.

Nella migliore tradizione di un thriller ad alta tensione.

Dove la realtà, molte volte, supera anche la più fervida fantasia.

Con il nostro vituperato sistema finanziario e bancario al centro.

E a ruota anche Banca Centrale che ne è la regolatrice istituzionale.

Un sistema il nostro che non ha saputo difendere quella che storicamente è sempre stata la nostra vera Banca per eccellenza: la Cassa di Risparmio.

E gli uomini che la rappresentavano: Presidente, Amministratore Delegato, Consiglio di Amministrazione e Direzione.

Tra i tanti misteri da svelare, l’affaire Cassa di Risparmio – Delta, espressione dell’unico vero piano industriale in ambito finanziario, che il nostro sistema abbia saputo esprimere al di fuori dei propri confini.

Misteri e segreti talvolta di pulcinella dove sì, la politica ha le sue responsabilità, compresa la mancanza di lungimiranza, ma che non possono essere addossate per intero alla stessa.

Molti nel Paese, non riescono più a capire come mai, nonostante i cambi al vertice di Banca centrale e della vigilanza, uomini questi, espressione anche delle volontà politiche della vicina Italia, nonostante l’opera di pesante “bonifica” tradottasi in una riduzione consistente del sistema finanziario e bancario sammarinese, purtroppo nei rapporti bilaterali ancora nulla funzioni.

Di fatto il nostro sistema è stato strumentalizzato per operazioni nelle quali il Paese tutto è rimasto coinvolto.

Anche la parte sana che ne è la stragrande maggioranza.

All’estero coloro che ricoprono incarichi istituzionali, e le persone a questi vicine, se non agiscono anche in conformità agli elementari obblighi morali, si dimettono.

Il presidente tedesco Christian Wulff, il ministro della Difesa tedesco, Karl Theodor cu Guttenberg e Philip Hildebrand il Presidente della Banca Nazionale svizzera ne sono le più recenti testimonianze.

Senza che fossero aggrediti i mezzi d’informazione la Costituzione. Senza rivolgere accuse alla magistratura, alla presidenza della Repubblica o all'opposizione parlamentare.

La necessità di riformare a San Marino è oramai improrogabile.

Riformare le coscienze addormentate dei suoi cittadini, che rimangono in attesa di non si sa ben che cosa, come se le problematiche si risolvessero da sole.

Riformare la politica e i suoi meccanismi.

Riformare le strutture vitali delle regole di convivenza civile.

Riforme vere però, strutturali, che aprano al nuovo, a chi non ha mai avuto la possibilità di esprimere le proprie potenzialità al servizio del Paese.

Il passato purtroppo lo conosciamo già bene.


Alberto Rino Chezzi


www.smdazibao.blogspot.com


Nel riquadro: “TEOREMA SCP” – 1999 – Ciaccaezetazetai – olio su denim – cm 100 x 100 – courtesy of Ec Foundation

lunedì 5 marzo 2012

La differenza fa la differenza

Quello che sino a oggi abbiamo proposto sono le scorciatoie, per mantenere inalterato una qualità di vita che, di fatto, non possiamo più permetterci e che in molti casi, aveva tutte le caratteristiche fuorché quelle di qualità.


San Marino 5 marzo 2012/1711 d.F.R.


Il Fondo Monetario ha appena rilasciato il suo rapporto sul nostro stato di salute e su cosa dovremmo fare per rimetterci in sesto.

L’ennesima valutazione e l’ennesimo giudizio cui il Paese deve sottostare.

Autonomie sempre più ridotte e uno specchio, per la nostra classe dirigente e politica sempre più sconfortante.

Suggerimenti standardizzati, rilasciati senza tener conto della nostra piccola realtà, oramai in balia delle “regole” di un mondo globalizzato.

Non siamo più in grado di marcare, evidenziare e riaffermare le nostre differenze rispetto a quelle del mondo.

Differenze che a volte possono sembrare incongruenti ma che sono comunque quelle che hanno permesso sino a oggi la salvaguardia delle autonomie e della sovranità difesa nei secoli con determinazione, costanza e fermezza.

Siamo Repubblica, quindi entità profondamente laica ma affidata come “giurisdizione” a quella di un Santo.

Il Santo Marino.

Non abbiamo un Capo di Stato ma due Capitani Reggenti, con diritto di veto incrociato, che durano in carica sei mesi e per tre anni non sono rieleggibili. Durante il mandato questi Presiedono il Governo, il Parlamento, la Magistratura e le Milizie. Mirabile esempio di democrazia.

Il diritto comune e gli Statuti disciplinano ancora rispettivamente la nostra vita privata e quella pubblica. Mirabile sintesi del diritto codificato con quello comune, oggetto di studio con meraviglia in tutto il mondo.

Abbiamo dei confini, immutati nei secoli ma sempre e comunque aperti, in segno della grande ospitalità e accoglienza che ci ha contraddistinto in passato e che è profondamente radicata nel nostro animo.

Comunità con un senso profondo del lavoro e con un’importante tradizione di emigrazione in tutto il mondo.

Potremmo scrivere pagine intere sull’”unicum” che ci contraddistingue.

Non possiamo pretendere che dall’esterno conoscano le nostre “peculiarità” se non siamo noi a riaffermarle, soprattutto nei comportamenti e nell’approccio alla soluzione dei problemi.

I problemi sembra non vengano mai a caso. Molte volte sono un’opportunità, una benedizione. Ti permettono di crescere e di migliorare.

Eppure sembra che tutti noi abbiamo gli occhi ma non sappiamo vedere.

Abbiamo orecchie ma non sappiamo ascoltare.

Siamo inchiodati da tre anni sul nulla senza una visione chiara di quello che potrà essere il nostro futuro.

Sembra non vogliamo vedere un territorio devastato, eppure siamo pronti al nostro nuovo piano regolatore che più che regolatore sarà sicuramente “regalatore” a favore dei soliti amici degli amici noti e della speculazione.

Sembra non vogliamo vedere che il nostro sistema bancario e finanziario è cresciuto grazie a castelli di sabbia, relegato e regalato ai soliti amici degli amici noti.

Il Fondo Monetario chiede di aumentare le tasse ai cittadini evidenziando che paghiamo un terzo rispetto al resto dell’Europa, ma dimenticandosi delle agevolazioni concesse al sistema finanziario e bancario, oramai completamente “sammarinesizzato”.

Ci ha chiesto inoltre di ridurre drasticamente quel mostro creato dalla politica che si chiama Pubblica Amministrazione.

In questi tre anni non siamo riusciti a pensare a un Paese diverso e a una vita diversa, avvitandoci in sterili polemiche volte solo ad addormentare e tranquillizzare le nostre coscienze.

Eppure sembra che tutti noi abbiamo gli occhi ma non sappiamo vedere.

Abbiamo orecchie ma non sappiamo ascoltare.

Quello che sino a oggi abbiamo proposto sono le scorciatoie, per mantenere inalterato una qualità di vita che, di fatto, non possiamo più permetterci e che in molti casi, aveva tutte le caratteristiche fuorché quelle di qualità.

Una rapida carrellata di queste. Il Casinò - con le logiche e inevitabili appendici legate alla malavita organizzata. Nuove costruzioni destinate a un mercato e a una speculazione che non ha più ragione di essere. Privatizzazioni che impoveriranno, se fatte male, la struttura del welfare nel Paese senza dare nulla di nuovo e importante allo stesso.

Non abbiamo avuto la capacità sino ad ora di capire per primi che la differenza fa la differenza. Non solo nel modo di pensare ma anche quello di agire.

Le agevolazioni fiscali nel settore finanziario e bancario sarebbe stato meglio darle a gruppi bancari esteri, a fronte d’investimenti rivolti all’interno del Paese, al deposito importante in un Fondo di Riserva e a garanzia d’investimenti in occupazione.

Nel settore immobiliare sarebbe stato meglio prevedere una normativa volta a facilitare il rifinanziamento dei tanti piccoli operatori finanziari che non hanno più una forza in tal senso. Promuovere una politica forte di ristrutturazione dell’esistente e di grande incentivazione e tutela del verde.

Nella PA allargata sarebbe stato meglio promuovere un’esternalizzazione veloce, dei servizi non essenziali, agli stessi lavoratori coinvolgendo gli stessi Promuovendo una forte cooperazione con il lavoro autonomo e la piccola imprenditoria. Rendendo interamente i benefici, dovuti a una fuoriuscita dalla PA agli stessi lavoratori. E non ai soliti amici degli amici noti.

Sull’imposizione fiscale sarà indispensabile istituire un meccanismo di esenzioni importanti agli imprenditori, di qualunque razza colore e cittadinanza, con un meccanismo legato agli investimenti fatti nel territorio, sia in termini d’immobili, sia di macchinari, sia di rispetto dell’ambiente, sia del rispetto dei lavoratori e soprattutto nel rispetto delle leggi dello Stato che li ospita. Dovrebbe essere quasi un obbligo morale per i nostri imprenditori e quelli che utilizzano il sistema, la promozione di un’economia a favore del tessuto sociale locale e la promozione di un’attività imprenditoriale che non leda la dignità e l’onorabilità di uno Stato.

Purtroppo non abbiamo ancora la consapevolezza che è la differenza che fa la differenza.

E questo ha fatto comodo, almeno durante il “ventennio” a parecchi.


Alberto Rino Chezzi


www.smdazibao.blogspot.com


Nel riquadro: “TU-TUM” – 2002 – Ciaccaezetazetai – olio su tela – cm 100 x 150 – courtesy of Ec Foundation

domenica 4 marzo 2012

Per una Repubblica rinnovata

Se non si rinnova nel profondo, buona parte della nostra classe dirigente, non solo politica ma anche quella che determina le scelte in ambito associativo, sindacale e del pubblico impiego, dovremo mescolare questa minestra ancora per diverso tempo.


San Marino 27 febbraio 2012/1711 d.F.R.



La firma alla convenzione del Governo Monti, non risolverà nulla.

Così come un’eventuale uscita dalla black list del nostro Paese.

Così come infine la soluzione delle problematiche legate all’estero vestizione.

Siamo e rimarremo comunque sorvegliati speciali.

Strutturalmente il nostro sistema economico sociale è ancorato ancora a vecchi schemi che sono poi quelli, deleteri, che ci hanno portato a dover fronteggiare questa difficile e pesante situazione.

Che non è solo l’acuirsi di una crisi economica finanziaria, ma anche sociale, di valori e soprattutto politica.

Nessuno vuole delegittimare la nostra classe politica.

Non serve.

Sta facendo tutto da sola.

I cittadini seguono tutti con un notevole distacco le conferenze, le assemblee o comunque i momenti d’incontro con la cittadinanza promossi dalle forze politiche.

Sia di governo che di opposizione.

Sicuramente questo è dovuto a una caduta di credibilità non solo all’interno ma anche all’esterno come dimostrato dai pochi risultati e riconoscimenti sino a oggi ottenuti.

E questo non è un bene per il Paese.

Vi è la oramai la diffusa consapevolezza della necessità di una sorta di “seconda Repubblica”.

Intesa come nuovo patto tra i membri della sua comunità affinché sia completamente e definitivamente imboccata la strada della trasparenza e della legalità.

Per eliminare con coraggio le ingiustizie e le inequità che il sistema ha prodotto nel “ventennio”.

Se non si rinnova nel profondo, buona parte della nostra classe dirigente, non solo politica ma anche quella che determina le scelte in ambito associativo, sindacale e del pubblico impiego, dovremo mescolare questa minestra ancora per diverso tempo.

Sarebbe sufficiente che facesse un passo indietro chi ha avuto a vario titolo in mano le sorti del Paese, ridando così attendibilità alla politica sia all’interno sia all’esterno di San Marino.

Se non si rinnovano, o riscoprono nel profondo anche della nostra storia, i valori base che hanno legato nei secoli questa piccola comunità non avremo sicuramente un futuro.

Non possiamo pensare che la classe politica economica che ha guidato i nostri destini negli ultimi vent’anni possa essere quella che guiderà il cambiamento e traghetterà il Paese su altri e più sicuri lidi.

Non ne ha l’interesse a farlo.

Probabilmente non ne ha nessunissimo interesse a farlo perché troppi e inconfessabili sono gli interessi propri che deve tutelare.

E questo non è un bene per il Paese.

E’ purtroppo oramai improrogabile che il nostro Paese, la nostra Repubblica – perché questo siamo – si rinnovi nel profondo, nelle persone, ma anche e soprattutto nelle idee.

E che lo faccia con un grande coraggio.


Alberto Rino Chezzi


www.smdazibao.blogspot.com



Nel riquadro: “DRAGONFLY” – 2009 – Ciaccaezetazetai – olio su denim – cm 100 x 100 – courtesy EC Foundation