lunedì 15 ottobre 2012
Il senso profondo
La lezione che abbiamo o perlomeno dovremmo aver imparato è che il
nostro Paese è una realtà a sovranità limitata.
Nel momento in cui ci affacciamo fuori, dovremo sempre chiedere il permesso
a qualcuno, adattarci alle sue richieste o norme.
San Marino 15 ottobre 2012/1712 d.F.R.
In questi quattro anni è stato
un susseguirsi di eventi accaduti alla nostra Repubblica.
Siamo di fatto rimasti in
balia delle decisioni e indirizzi di centri di “comando” esterni dalle sigle
alla maggioranza dei sammarinesi sconosciute, astruse e in definitiva lontane: MEF,
FMI, OCSE, Moneyval, GAFI, ecc.
Così abbiamo cercato di sanare
situazioni di fatto già compromesse da
qualche tempo, con una produzione normativa forse insensata per una comunità di
trentamila abitanti.
Il tutto a testimonianza della
lungimiranza della nostra politica negli ultimi trent’anni.
A guardarsi bene allo specchio
ci si domanda in definitiva cosa abbiamo, come comunità sammarinese, poi
commesso di così “terribile” tenuto conto che tutti i ruoli dirigenziali “importanti”
sono ricoperti da non sammarinesi: Forze di Polizia, Banca Centrale,
Università, Tribunale, Istituto Sicurezza Sociale, Banche Private, molti Imprenditori.
Non abbiamo fatto tempo ad
aprirci all’esterno che immediatamente tanti si sono approfittati del sistema
per commettere una serie di reati nei loro paesi di origine e favorendo
l’importazione di fenomeni malavitosi da sempre sconosciuti per la nostra
comunità.
Le responsabilità interne di
tutto ciò sono di chi doveva vigilare, controllare e sanzionare.
Sono di chi aveva la
responsabilità politica di formare la coscienza di una collettività e non di
arricchirsi personalmente utilizzando impropriamente il “sistema” con una
creazione e la gestione di un consenso elettorale che ha prodotto danni al
Paese che pagheremo per anni.
Sono anche di tanti cittadini
che si sono fatti “cooptare” vendendo la propria coscienza per un posto nella
pubblica amministrazione, per l’edificabilità di un terreno per la concessione
di una licenza.
Molti cittadini ne sono
rimasti invece indenni, non sono scesi a compromessi, hanno lottato.
Le diverse dita devono però
avere la consapevolezza di far parte della stessa mano.
Tra meno di un mese andremo a
votare, con un Paese non ancora consapevole appieno della drammaticità della
crisi finanziaria ed economica che hanno colpito in particolar modo l’Europa.
Neppure consapevole ancora di
quello che siamo stati negli ultimi anni e di quello che ancora siamo.
Tanti meccanismi sono ancora
immutati compreso il teatrino della politica che, con i vecchi marpioni ora in
seconda fila, opera affinché tutto cambi perché nulla cambi.
Le nostre coscienze non si
sono ancora modificate.
Non abbiamo ancora inteso il
senso profondo di quanto ci è accaduto.
Non abbiamo minimamente
scavato sotto la “crosta” per capire chi siamo e dove vogliamo andare.
La lezione che abbiamo o
perlomeno dovremmo aver imparato è che il nostro Paese è una realtà a sovranità
limitata.
Nel momento in cui ci
affacciamo fuori, dovremo sempre chiedere il permesso a qualcuno, adattarci
alle sue richieste o norme.
Possiamo tranquillamente
accantonare per il momento le nostre ambizioni di politica estera e
concentrarci al nostro interno per scoprire almeno il senso profondo
dell’esistenza della nostra comunità.
Alberto Rino Chezzi
Nel riquadro: “LUMACA CHE CORRE” – 2008 –
Ciaccaezetazetai – olio su denim – cm 100 x 100 – courtesy of Ec Foundation
lunedì 8 ottobre 2012
Foto di gruppo
Il risultato che verrà
fuori da queste elezioni altro non sarà che lo specchio del Paese.
Di come siamo realmente.
Se divisi o uniti negli
intenti, se preferiamo le scorciatoie o meno nel superare i problemi importanti
che dovremo comunque affrontare.
Sarà una foto di gruppo
che potrebbe anche non piacerci.
San Marino 8 ottobre 2012/1712
d.F.R.
Undici
liste, sei possibili indicazioni di voto da esprimere per tre coalizioni e tre
liste che correranno sole, trecento settantaquattro candidati per ricoprire i
sessanta scranni da consigliere e otto da segretario di stato.
Per
i meccanismi della soglia di sbarramento, di un ipotetico ballottaggio, del
premio di maggioranza, delle quote rosa, potrebbero emergere scenari
completamente nuovi riguardo le previsioni “grezze” fatte anche all’interno
degli stessi partiti.
Sarà
questo il primo vero test di una legge elettorale che potrà dare esiti
completamente differenti rispetto quella che è la situazione politica reale del
Paese.
Tanti
i giovani e le donne candidate, tanti quelli che si mettono in gioco per la
prima volta in politica.
Quattro
movimenti nati per dare risposte nuove e diverse al Paese.
Tanti
big e navigati della politica che hanno preso un momento di pausa e tanti che
si ripresentano nell’agone politico.
Un’occasione
per l’elettorato sammarinese di rinnovare effettivamente il Consiglio Grande e
Generale e il modo di far politica.
Programmi
che nella maggioranza dei casi sono più sintetici e più chiari rispetto il
passato.
Programmi
purtroppo che nelle coalizioni sono stati fatti successivamente all’alleanza
politica.
La
legge elettorale impone purtroppo i numeri prima di tutto.
Speriamo
almeno che i candidati se li studino bene prima di apparire nei dibattiti che
ci sfiniranno da qui all’11 novembre.
In
ogni caso, grazie anche alle liste civiche abbiamo programmi più sulle cose
concrete da fare che sui principi o sulle appartenenze politiche di parte.
Il
risultato che verrà fuori da queste elezioni altro non sarà che lo specchio del
Paese.
Di
come siamo realmente.
Se
divisi o uniti negli intenti, se preferiamo le scorciatoie o meno nel superare
i problemi importanti che dovremo comunque affrontare.
Sarà
una foto di gruppo che potrebbe anche non piacerci.
Alberto
Rino Chezzi’
Nel riquadro: “COME SOTTO COSI’ SOPRA”
– 2004 – Ciaccaezetazetai – olio su tela e denim – cm 100 x 100 – courtesy of
Ec Foundation
Etichette:
Politica
martedì 2 ottobre 2012
Caos prossimo venturo
Probabilmente il
dopo elezioni, imporrà alle forze politiche scelte forti, di condivisione sulle
cose da fare, per traghettare il Paese fuori dalle secche nella quali naviga
oramai da quattro anni.
San Marino 2 ottobre 2012/1712 d.F.R.
A giorni saranno definitive le numerose liste, presumibilmente
sei, che si presenteranno alle prossime elezioni con i rispettivi candidati. Se
a queste si aggiungono i fantasmi che aleggiano sulle elezioni, l’astensionismo
e il voto di protesta, il quadro di riferimento politico sarà particolarmente
frammentario.
Frutto della vecchia e cattiva abitudine di definire
prima le alleanze e poi, solo in via residuale, la ricerca delle convergenze
programmatiche.
L’esatto contrario di quanto si voleva evitare con la
vigente legge elettorale che tra le varie cose prevede anche la soglia di
sbarramento per l’elezione dei propri rappresentanti in Consiglio.
Questa frammentazione alza notevolmente il rischio di un
ballottaggio se nessuna delle coalizioni prevarrà in maniera significativa
sulle altre.
Un messaggio che proviene dalla politica di profonda
divisione del Paese.
Di mancanza d’idee e soluzioni condivise per individuare
percorsi tesi a evitare l’implosione di un sistema prossimo al collasso non
solo economico e finanziario ma anche di valori.
Probabilmente il dopo elezioni, imporrà alle forze
politiche scelte forti, di condivisione sulle cose da fare, per traghettare il
Paese fuori dalle secche nella quali naviga oramai da quattro anni.
Nei programmi elettorali, almeno in quelli disponili solo
un elenco di buone intenzioni.
Probabilmente queste saranno disattese non perché non vi
saranno le volontà, ma semplicemente perché mancherà la finanza necessaria per sostenere
le riforme necessarie e indispensabili.
Ci saranno una gran confusione e caos.
Tutti contro tutti.
Come accade da tantissimo tempo, l’arte dovrà fare la
parte di Cenerentola se non quella del fantasmino Ghost.
Peccato perché l’arte può essere un potente fattore di
sviluppo per una microeconomia come quella sammarinese.
Peccato perché l’arte rappresenta la ricchezza emotiva e
animica di ogni Paese, sia piccolo che grande, elevando il livello di coscienza
di chiunque.
Evidentemente gli artisti e gli operatori sammarinesi del
settore non hanno alcun peso elettorale e quindi di scarso interesse.
Alberto Rino Chezzi
Nel riquadro: “LUMACA CHE CORRE” – 2008 –
Ciaccaezetazetai – olio su denim – cm 100 x 100 – courtesy of Ec Foundation
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