domenica 24 gennaio 2010

La Cassa di Risparmio bene comune

L’ordine del giorno, promosso dall’opposizione ma approvato all’unanimità, è una chiara e precisa difesa della banca da parte del parlamento sammarinese.




San Marino 25 gennaio 1709 d.F.R.


Per la Cassa di Risparmio, quello approvato dal Consiglio Grande e Generale giovedì scorso, è stato un ordine del giorno importante.

Si riconosce esplicitamente l’istituto di credito come patrimonio della comunità sammarinese.

Questo avviene in un momento particolarmente delicato per la banca, legato soprattutto alla cessione della partecipazione nel Gruppo Delta.

La Cassa è, di fatto, un bene comune, un pezzo importante del Paese.

Come tale deve rimanere interamente in mano sammarinese.

Talmente importante che il Consiglio Grande e Generale, ha vincolato il Governo “ad adoperarsi in tal senso mettendo in atto tutte le iniziative possibile ed opportune affinché questa volontà del Consiglio Grande e Generale trovi pieno soddisfacimento”.

E’ stata la prima difesa unanime e pubblica della banca da parte del sistema politico in quella che è una delle vicende cardine nei rapporti con l’Italia.

Questo dopo oltre un anno di rapporti a dir poco tesi con il nostro importante vicino.

Nell’affaire Delta, la Cassa di Risparmio è stata di fatto espropriata di questa realtà importante, ha assistito all’arresto dei suoi vertici ed infine gli è stata vincolata la vendita ad un gruppo bancario italiano.

L’ordine del giorno, promosso dall’opposizione ma approvato all’unanimità, è una chiara e precisa difesa della banca da parte del parlamento sammarinese.

Un atto politico carico di significato, che arriva dopo una settimana fitta di incontri da parte del Presidente della Fondazione, Tito Masi.

Nei progetti a breve della Cassa vi è quello di un importante aumento di capitale sociale con la contestuale emissione di un prestito obbligazionario riservato ai soli soggetti sammarinesi.

Il tutto per rafforzare patrimonialmente la banca, per meglio fronteggiare la cessione Delta, lo scudo fiscale e rimanere comunque protagonista dello sviluppo economico del Paese.


Alberto Chezzi

www.sanmarinodazibao.com


Pubblicato su l’Informazione del 25 gennaio 2010


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