lunedì 7 maggio 2012

Animo


E' questa una situazione che, sotto molti aspetti testimonia che è arrivato il momento del nuovo, di quelle generazioni che sono state debitamente tenute fuori fino ad aggi dalla così detta “stanza dei bottoni”.


San Marino 7 maggio 2012/1711 d.F.R.

Negli ultimi quattro anni di positivo c’è che il Paese è profondamente cambiato.
Non tutto il Paese, ma nella sua stragrande maggioranza sì.
Il cambiamento è stato indotto dall’esterno, e forse diversamente non poteva essere vista la pochezza degli anticorpi che abbiamo avuto.
Abbiamo riscoperto il valore dell’umiltà, del lavoro, della trasparenza.
Si è ritrovato un forte senso d’identità con risvolti solidaristici che si erano persi.
La piccolissima Repubblica ha dovuto far fronte a problematiche che molte volte neppure i grandi Paesi riescono a gestire se non a rischio d’insopportabili sacrifici.
Sotto molti aspetti, con particolare riguardo a quelli economici finanziari, la situazione è certamente peggiorata.
Sistema bancario e finanziario con poca liquidità, mote imprese chiuse, tanti i dipendenti licenziati e infine una pubblica amministrazione “allargata” che non vuole sentir parlare di ridimensionamento, meritocrazia e qualità.
Nonostante questo le caste economico politico sono ben salde al timone della barca.
Ma è però tutto sospeso per aria, in questa irreale atmosfera di fine regime.
E' questa una situazione che, sotto molti aspetti testimonia che è arrivato il momento del nuovo, di quelle generazioni che sono state debitamente tenute fuori fino ad aggi dalla così detta “stanza dei bottoni”.
Arriva però sempre il momento in cui i nodi vengono al pettine.
La politica deve avere il coraggio e la responsabilità di sottrarsi alle logiche del passato, a rinnovarsi negli uomini ma soprattutto nelle idee.
La nuova generazione di politici non si piega più ai voleri dei “capobastone”, si ribella, non si fa intimidire.
La vecchia generazione invece trema e incomincia a pensare seriamente, vista l’aria che tira, a qualche passo indietro, prima che sia costretta a farlo d’imperio.
Anche l’informazione, sempre così bistrattata e rimproverata, incomincia ad avere un ruolo fondamentale di denuncia e di opinione sempre più importante.
Animo, direbbe forse qualcuno, che non tutto è perduto e che forse potrebbe essere l’inizio di una nuova stagione per il Paese.

Alberto Rino Chezzi



Nel riquadro: “TE-ME” – 2000 – Ciaccaezetazetai – olio su tela – cm 100 x 100 – courtesy of Ec Foundation

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