domenica 22 maggio 2011

Lo sguardo rinnovato

Il cattivo governo si realizza quando l’uomo vive per il bene proprio e questo coincide con l’individualismo e con il vizio. Il buon governo si realizza quando l’uomo vive per il bene comune e questo coincide con il bene della collettività e con la virtù.


San Marino 23 maggio 2011/1710 d.F.R.

La presentazione da parte della professoressa Mariella Carlotti degli affreschi di Ambrogio Lorenzetti sull’Allegoria del Buono e del Cattivo Governo, nell’ambito dell’incontro organizzato dalla Compagnia delle Opere di San Marino, è stato un momento e lo spunto per riflessioni importanti sulla realtà che in questo momento vive il nostro Paese.

La prima riflessione riguarda l’impressionante attualità del messaggio allegorico di un affresco della prima metà del trecento, realizzato in un momento di grande difficoltà per un comune, quello di Siena, che allora come oggi potrebbe assomigliare molto alla nostra piccola realtà statuale.

Il cattivo governo si realizza quando l’uomo vive per il bene proprio e questo coincide con l’individualismo e con il vizio.

Il buon governo si realizza quando l’uomo vive per il bene comune e questo coincide con il bene della collettività e con la virtù.

Su quali fondamenti si basa il buon governo?

L’affresco allegorico del Lorenzetti ritrae la giustizia, il comune di Siena, i cittadini, le forze dell’ordine, la scuola, ecc., che hanno a loro volta come virtù ispiratrici la sapienza divina, generosità, pace, virtù cardinali e virtù teologali.

Queste fondamenta generano coesione, armonia e solidarietà in una comunità a patto che vi sia il rispetto del diritto e della bellezza.

Il diritto inteso non come comando o volontà impositiva così come trasformatosi in epoca moderna, ma come qualcosa che è iscritto nel cuore dall’uomo dalla sapienza di Dio e coerente con la natura delle cose.

Sulla bellezza sicuramente è rimasto impresso ai più dei presenti il fatto che nel trecento a Siena, vi fossero cittadini il cui compito era abbellire la città, tenerla pulita, darle armonia anche con il proprio abbigliamento.

La seconda riflessione riguarda la ricerca della bellezza e il ruolo che l’arte e gli artisti hanno sempre avuto in tutte le comunità e in tutti i tempi.

Negli affreschi del Lorenzetti si riscontra un forte carattere pedagogo a favore non solo dei cittadini ma soprattutto a memoria dei governati.

Chiaramente non essendovi all’epoca la televisione, la radio o i giornali, quello della pittura era l’unico strumento per formare e informare.

La nostra società è oggi invece sovraffollata in termini d’immagini, d’informazioni e di propaganda.

Oggi non sappiamo più guardare.

Non abbiamo, se non l’arte, uno strumento per guardare in modo rinnovato la realtà e il mondo.

L’artista è condannato a vivere la vita anche per gli altri, al posto loro, in qualche misura per verificarla, provarla e masticarla e reinventarla in forma artistica.

Quello dell’arte e degli artisti, anche a San Marino, è un contributo importante che questi possono dare anche per il buon governo della collettività, prendendo coscienza del loro ruolo per il conseguimento del bene comune: una responsabilità per ognuno.

L’approccio alla soluzione dei problemi che affliggono la nostra piccola realtà statuale, buon governo compreso, non può che essere fatto che con uno sguardo rinnovato, libero ma anche responsabile e da parte di tutti.

Come ha detto il Presidente della Compagnia delle Opere Bernhard Scholz nella lettera di saluto inviata “Se ci facciamo determinare dalle condizioni sociali, economiche o politiche non possiamo cambiarle, ma se partiamo da un’esperienza umana che ci rende liberi e responsabili, allora possiamo incidere anche sulla storia, con minore o maggiore efficacia, ma sempre positivamente.”

Alberto Rino Chezzi

www.smdazibao.blogspot.com

Nel riquadro: “TU-TUM” – 2002 – Ciaccaezetazetai – olio su tela – cm 100 x 150 – courtesy of Ec Foundation

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