domenica 27 giugno 2010

Nuovi modelli di sviluppo

Individuare nuovi modelli, tenendo però sempre a mente che devono avere come perno centrale l'uomo ed i suoi valori, senza necessariamente doverli calpestare in una sola fredda logica economica.


San Marino 28 giugno 2010/1709 d.F.R.


Lo sconquasso abbattutosi sul nostro sistema ha mostrato l'urgenza e la necessità di individuare nuovi modelli sociali ed economici.Internamente urge riplasmare la Pubblica Amministrazione che deve incominciare a rispondere anche lei a requisiti di economicità, efficienza, flessibilità, e professionalità. Nel privato vanno sperimentati nuovi modelli economici e di relazioni sindacali.Innovazione, flessibilità e compartecipazione dovranno essere le parole chiave nei rapporti. tra imprenditori e lavoratori. Chi rimarrà ancorato ai vecchi schemi, sia nel pubblico che nel privato, sarà destinato inesorabilmente all'auto emarginazione. Da riformare nel profondo anche l'impianto impositivo, che tenda ad una tassazione equa non solo sul reddito interno ma anche su quello esterno e sul patrimonio. Detassare ed incentivare con contributi anche importanti le nuove e le piccole imprese, quelle che organizzano in proprio lavoratori provenienti dal lavoro dipendente. Quelle che investono in ricerca, tecnologia, ambiente, energia ed arte. Comprese quelle che operano veramente nel no-profit, associazioni e fondazioni comprese. Esternamente è giusto verificare le opportunità di collaborazione economica e culturale al di fuori dell'Italia. Estremo oriente, Medio oriente, Americhe e Vecchia Europa: sono tanti i paesi che ci rispettano ed hanno le migliori intenzioni di valorizzare al massimo i rapporti con la nostra antica Repubblica. L'approfondimento di queste opportunità però non può prescindere da un nuovo accordo con l'Italia e l'Unione Europea che ci permetta di accedere in maniera trasparente al mercato all'interno del quale siamo inseriti. Individuare nuovi modelli, tenendo però sempre a mente che devono avere come perno centrale l'uomo ed i suoi valori, senza necessariamente doverli calpestare in una sola fredda logica economica.


Alberto Chezzi

www.smdazibao.blogspot.com

Pubblicato su l’Informazione del 28 giugno 2010

Nel riquadro: “PUNTOCROCE” particolare – 2002 – Ciaccaezetazetai – olio su iuta – cm 100 x 100 – courtesy EC Foundation




1 commento:

  1. Ristabilire l'equilibrio con l'Italia - in primis - e con l'Unione Europea è sicuramente un passo inevitabile in quanto la Repubblica di San Marino è inserita all'interno del sistema e non può e non deve isolarsi da tale realtà. Questo non significa però soccombere a tutte la richieste, gli obblighi e i doveri che vengono imposti soprattutto da chi in Italia si crede un semidio del sistema economico finanziario europeo ( e forse di più! ): ci sono anche i DIRITTI.
    Questo è il vero compito che la Pubblica Amministrazione di San Marino deve affrontare con rinnivato impegno e dignità: difendere ad oltranza i DIRITTI a salvaguardia della sovranità delle stato e a tutela della vita privata e lavorativa dei suoi cittadini.
    La Repubblica di San Marino non può e non deve venire emarginata!
    La classe politica dirigente deve guardare oltre l'Europa, verso altri paesi dove c'è desiderio di collaborazione e di scambi economici e culturali.
    Il mio messaggio a chi " GOVERNA ": mai arrendersi!

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