lunedì 21 febbraio 2011

Correva l'anno 2006

Sono inchiodati alle loro poltrone di Consiglieri o Segretari di Stato da un ventennio, avendo comunque la loro buona parte di responsabilità politica relativamente alla mancanza di accordi con la vicina Repubblica Italiana.




San Marino 21 febbraio 2011/1710 d.F.R.


Sono passati solamente cinque anni ma qualcuno la giudica un’occasione persa.

Il 16 gennaio 2006, l’allora Ministro degli Esteri Gian Franco Fini, doveva salire sul Titano.

L’Italia continuava (come tuttora continua) a tenere bloccata la ratifica dell’accordo contro le doppie imposizioni dal 2002 pretendendo in più che San Marino, in via preliminare, firmasse un altro accordo, detto, di cooperazione: dai più ritenuto un accordo capestro.

All’epoca, da parte dell’esecutivo, vi fu un repentino ripensamento dell’ultimo minuto, sostenuto anche dalle opposizioni.

In verità, queste ultime, non risparmiarono critiche ad un Governo che, solamente due mesi prima formalmente ne approvava il testo e invitava l’allora Ministro degli Esteri Italiano Gian Franco Fini sul Titano per la ratifica dell’accordo.

Ricordiamo tutti come finì con l’ennesimo rinvio della visita.

Rimediammo una magra figura, pregiudicando forse, di fatto, i rapporti con la vicina Repubblica Italiana.

L’Accordo modificato venne sottoscritto, contemporaneamente all’operazione di forte “ridimensionamento” attuato dall’Italia nei confronti del sistema del nostro Paese e cercando noi di salvare il salvabile, il 31 marzo 2009.

Integrato dal successivo accordo di collaborazione finanziaria del novembre dello stesso anno.

Fu sottoscritto da Antonella Mularoni per conto di Palazzo Begni, e da Franco Frattini per conto della Farnesina.

Molti di quelli che oggi chiedono le dimissioni del nostro Segretario agli Affari Esteri, occupano come allora (dal 2002 anno della sottoscrizione dell’accordo contro le doppie imposizioni) responsabilità di governo o d’opposizione.

Sono inchiodati alle loro poltrone di Consiglieri o Segretari di Stato da un ventennio, avendo comunque la loro buona parte di responsabilità politica relativamente alla mancanza di accordi con la vicina Repubblica Italiana.

Probabilmente la ratifica dell’accordo non arriva per la mancanza di credibilità della nostra “vecchia” classe politica.

La legge che limita il mandato di Segretario di Stato a dieci anni è oramai improrogabile.

A differenza di quanto si argomenta in senso contrario, la limitazione temporale degli incarichi di governo è una tutela e garanzia di democrazia e di ricambio.

Non esistono più uomini per tutte le stagioni né si può pensare vi siano salvatori della patria.

Probabilmente sarebbe opportuno limitare temporalmente anche la presenza in Consiglio Grande e Generale dei Consiglieri.

Chi si vuole impegnare politicamente lo può fare anche al di fuori del Consiglio stesso.

E’ arrivato il momento che dalla politica, vengano importanti aperture nei confronti della società civile, affidando loro responsabilità anche di governo.

Se il progetto di legge non fosse approvato o peggio ancora “sterilizzato” o ritirato, il segnale della classe politica al Paese sarebbe pessimo.

Una casta rinchiusa nella torre d’avorio.

Però il mondo, al di fuori della nostra piccola realtà è cambiato.

Se ne prenda atto.


Alberto Rino Chezzi


www.smdazibao.blogspot.com


Nel riquadro: “L’IMPERATRICE” – 2006 – Ciaccaezetazetai – olio su tela– cm 100 x 150 – courtesy of Ec Foundation

1 commento:

  1. La storia infinita non cambia, non può cambiare, da troppo tempo ormai politica è sinonimo di interessi egoistici e personali, solo nell'apparenza si deve manifestare la volontà del FARE ma la regola - per mantenere il proprio potere, la propria poltrona - è il netto contrario.
    Lotte intestinali, riunioni ( meeting ), cene, viaggi, discussioni teletrasmesse fatte per dare agli elettori la sensazione che tutti sono al lavoro per il benessere della Stato che rappresentano: ma al di la del benessere personale c'è soltanto il nulla, una commedia che si ripete da anni e che - comunque e nostro malgrado - andiamo ad avvallare ogni volta che siamo chiamati al voto.
    E' giusto scrivere, far riflettere le persone su fatti storici più o meno recenti - le doppie imposizioni del 2002, l'incontro con l'On. Fini del 2006, il ridimensionamento degli accordi nel 2009 - ma se questo fosse utile ben venga: scriviamo tutti i giorni!
    Un fatto però e certo: siamo tutti preoccupati e tesi per trovare soluzioni e rimedi ai nostri problemi personali ( dovuti principalmente alla MALA GESTIO di che avrebbe dovuto prodigarsi per il benessere collettivo ). PER QUESTO ESPRIMIAMO UN VOTO in modo che almeno i problemi sociali e del paese vengano sviluppati, studiati, mediati da CHI ha scelto quel "lavoro" ( dare un nome così importante a chi non conosce neppure il vero significato di questa importante parola mi sembra un insulto alla stessa, una bestemmia verso qualcosa di Sacro, ma voglio essere buono, tollerante )e non ribaltati con danni maggiori e ulteriori vessazioni su di noi.
    Dai Politici e dalla Politica non aspettiamoci niente di buono, non perchè non sappiamo fare ma hanno altri interessi che - per loro - sono prioritari alla salute della RES PUBLICA.
    Possiamo però cambiare e in queste ultime settimane di esempi nel mondo ce sono e NON POCHI: ci vuole solo un più di coraggio.

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