domenica 12 settembre 2010

Sul rinnovamento

Limite temporale all’esercizio di incarichi istituzionali con possibilità di ricoprire, successivamente all’interruzione di più mandati, la carica precedentemente coperta.





San Marino 13 settembre 2010/1710 d.F.R.


Istanze d’Arengo e progetti di legge di modifica costituzionale sulla durata degli incarichi nel Congresso di Stato, hanno in questi giorni, mostrato un tentativo di rinnovamento della classe politica da parte della stessa politica.

Le poche reazioni positive sono arrivate, guarda caso, dai consiglieri più giovani e da parte della società civile.

Iniziative legislative queste, tese a ridurre i meccanismi di potere che lo autoalimentano e “fidelizzano” gli elettori.

Quella di chi chiede un rinnovamento della politica e di chi ci governa non è né moralismo dell’ultima ora e neppure il frutto di ricette improvvisate.

Quella di un rinnovamento vero della nostra classe politica è un’esigenza che il Paese sente nel profondo.

Oltretutto necessaria in un momento di grandi cambiamenti strutturali non solo della nostra realtà socio economica ma anche fuori dai nostri confini.

Innanzitutto dovrebbe invece essere un’esigenza della politica stessa: esigenza per la verità sentita da pochissimi nel mondo politico.

Ci si chiede, nella società civile, anche se non sia il caso di estendere un limite temporale anche all’incarico dei consiglieri.

Se anche così fosse non sarebbe poi “un’anomalia” così devastante ma porterebbe solo dei benefici alla collettività assicurando nuova linfa vitale al nostro Parlamento.

Le “anomalie” sono casomai nell’aver ricoperto ininterrottamente per decenni lo stesso incarico.

Se vogliamo restare in casa, con grande saggezza, negli statuti è già prevista la non rieleggibilità temporanea per i tre anni successivi dei Capitani Reggenti.

E’ una norma in vigore da parecchio tempo ma non sembra sia stata una tragedia.

Anzi è vero il contrario.

Potrebbe essere questa una soluzione: limite temporale all’esercizio di incarichi istituzionali con possibilità di ricoprire, successivamente all’interruzione di più mandati, la carica precedentemente coperta.


Alberto Chezzi


www.smdazibao.blogspot.com


Nel riquadro: “DRAGON FLY” – 2009 – Ciaccaezetazetai – olio su denim – cm 100 x 100 – courtesy of Matilde Chezzi

1 commento:

  1. Ho letto il tuo articolo e ho fatto qualche riflessione.
    Sono d'accordo su quanto proponi per la "non rieleggibilità temporanea per un triennio" come previsto per i Capitani Reggenti.
    Questo comporterebbe un turn-over di persone che prenderebbero atto della situazione economico/politica con l'impegno diretto e personale finalizzato a "fare meglio" più che per se stessi per la collettività.
    Ma sarebbe "più utile e consono ai tempi" responsabilizzare maggiormente queste persone che fanno della politica il "loro lavoro".
    Prima di essere eletti si prodigano in "discorsi e promesse" presentano "progetti e programmi" che non si relaizzano quasi mai o solo in una minima parte (e hanno sempre una valida giustificazione per il loro insuccesso).
    Forse se ci fosse una LEGGE che responsabilizza il loro comportamento "operativo" le loro "promesse" avrenbbero un "sapore diverso"!
    Una volta si diceva: chi sbaglia paga!
    Nella realtà di oggi tale affermazione vale solo per gli imprenditori privati vessati e puniti dalle Istutizioni se sbagliano ( vedi fallimento ecc. ecc. )
    Politici, Governanti, Tutori della legge sono immuni da responsabilità di quel tipo, a loro sembra sia tutto lecito ed è per questo che possono "fare e disfare", intanto NON PAGANO MAI!
    Certo è che non firmeranno mai una legge che li responsabilizza o mette in gioco il loro patrimonio se non relaizzano gli obiettivi per cui si sono impegnati.
    Questo sarebbe sì " IL VERO CAMBIAMENTO ".

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