San Marino 9 luglio 2012/1711 d.F.R.
domenica 8 luglio 2012
Nessuna voce
L’unica alternativa possibile, come già proposto da qualche forza
politica, vista la gravità del momento, è un governo di unità nazionale che
definisca, in maniera condivisa, almeno le scelte di campo fondamentali per il
futuro del Paese.
San Marino 9 luglio 2012/1711 d.F.R.
Ancora non si è levata nessuna voce dal
mondo politico su quello che sarà il futuro del nostro Paese.
Solo dichiarazioni generiche, su un
percorso peraltro già avviato e non per merito nostro, improntato alla
trasparenza e legalità.
Nulla di più.
La preoccupazione principale dei
partiti, non tutti a onore del vero, è unicamente quella delle alleanze
possibili, in vista delle sempre più prossime elezioni politiche.
Quest’atteggiamento è evidente che
produce forti fibrillazioni sugli attuali equilibri non solo di governo.
L’immobilismo è totale, così come la non
condivisione nel Paese di quelle che sono o saranno le scelte importanti.
La santa alleanza appena definita tra
Democrazia Cristiana e Democratici di Sinistra non sembra interessare più di
tanto la cittadinanza e la società civile preoccupata più del proprio futuro
che di accordi politici senza temi.
L’altra parte del Paese, soprattutto
quella che soffre in silenzio, vorrebbe avere notizie su ben altro.
Sulle politiche per salvaguardare il
lavoro e per supportare l’imprenditoria, soprattutto quella piccola.
Su che opportunità saremo in grado di
dare ai giovani e ai meno giovani.
Se vi sono percorsi politici per attuare
una democrazia economica che vada a ridurre le diseguaglianze economiche create
negli ultimi trent’anni.
Se esiste un’idea per ridurre almeno gli
sprechi nella Pubblica Amministrazione e percorsi per alleggerirla e renderla
più efficiente nello stesso tempo senza fare la così detta macelleria sociale.
Se c’è l’intenzione di incrementare la
partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica del Paese e si vi
saranno strumenti per combattere la “mala gestio” di chi ci rappresenta.
Se saremo dentro o fuori
dall’Europa.
Su che idea c’è sul futuro del
nostro sistema bancario e finanziario e su Banca Centrale. Se emetteremo la
nostra moneta.
Se l’Università e il parco
tecnologico e scientifico saranno veramente le priorità.
Che tipo di sanità e previdenza
saremo in grado di sviluppare e sostenere.
Se la giustizia e il tribunale
sono adeguati alle mutate esigenze anche internazionali.
Se faremo il Casinò.
Se si farà il piccolo aeroporto a
Torraccia e se questo avrà una dogana o meno.
Se la politica fiscale sarà
fattore di sviluppo oppure solo mero strumento demagogico e punitivo per far
pagare solo a “altri” un conto del quale nessuno vuole farsi carico. Se sono
state intraprese tutte le iniziative per uscire dalla black list. Se si vuole
l’introduzione dell’IVA o meno.
Sono temi questi ai quali non può
essere data una risposta di parte. O perlomeno una risposta al cinquanta per cento.
Devono necessariamente essere condivise da una maggioranza il più estesa
possibile.
Purtroppo è assolutamente vero
che si è inceppato il meccanismo elettorale, e chi governa, non è più sostenuto
da chi legittimato alle ultime elezioni. Non si può tirare a campare fino al
prossimo appuntamento elettorale così com’è stato fatto sino a oggi.
Meglio votare subito,
coerentemente con il dettato elettorale.
L’unica alternativa possibile,
come già proposto da qualche forza politica, vista la gravità del momento, è un
governo di unità nazionale che definisca, in maniera condivisa, almeno le
scelte di campo fondamentali per il futuro del Paese.
Solo successivamente i partiti
potranno fare quello che ritengono più opportuno.
Alberto Rino Chezzi
Nel riquadro: “RI-NASCIMENTO” – 2010 – Ciaccaezetazetai –
olio su denim – cm 100 x 150 – courtesy EC Foundation
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento