lunedì 30 luglio 2012
L'ultimo degli ultimi
C’è chi lavora sui temi
centrali del Paese, c’è chi mette al centro della propria proposta politica il
rinnovamento della stessa classe politica e una visione che vuole essere
condivisa con tutti di quello che sarà il futuro della Repubblica.
San Marino 30 luglio
2012/1711 d.F.R.
Già
in campagna elettorale, senza che le elezioni siano state indette.
La
nuova santa alleanza tra Dc e Pds con le due “stampelline” di Ap e Ns ha
accelerato un processo di frammentazione del quadro politico creando grande
inquietudine all’interno di tutti i raggruppamenti politici.
Senza
entrare sui temi d’interesse del Paese, la nuova santa alleanza non ha fatto a
tempo ad autoproclamarsi come futura coalizione di governo che ha già dovuto
fare retromarcia sulla riforma fiscale e avrà il suo bel da fare in termini di
referendum di adesione all’Unione europea ove notoriamente l’approccio dei due
principali alleati, Dc e Pds, è diametralmente opposto.
Altra
grana che la nuova santa alleanza dovrà gestire sarà il sempre più ingombrante
“alleato ombra” di governo, ossia la
CSU.
Più
che un sindacato, oramai in piena crisi d’identità, assomiglia più a un datato
politburo che vuole imporre la propria agenda politica al Paese, ricattandolo
in maniera antidemocratica con l’arma dello scontro sociale che al momento non
esiste.
Anche
la CSU e le forze
politiche del “forse” futuro governo, avranno il loro bel da fare nel momento
in cui l’USL, il terzo sindacato in grande ascesa come iscritti, inizierà a
fare anche attività politica assuendo anche in quell’ambito la leadership del
mondo dei lavoratori dipendenti.
Tutto
questo nonostante il neppure velato contrasto antidemocratico della stessa CSU
opposto a tutte le parti economiche istituzionali e sociali, affinchè non sia
coinvolta l’USL in nessuna attività e organismo sindacale come previsto dalla
legge.
La
vittoria da parte della santa alleanza è già stata proclamata con tale
convinzione che è già scattata da parte di chi, certo di tal esito, fa la corsa
a salire preventivamente sul carro del vincitore.
E
il vincitore o presunto tale sceglie a suo insindacabile giudizio.
Con
quell’indecorosa campagna acquisti che è il passaggio dei consiglieri da un
partito all’altro come se andare in consiglio fosse una gita turistica senza un
obbligo di un minimo di rendiconto all’elettorato che gli ha conferito tale
importante mandato.
Non
tutti però ragionano politicamente allo stesso modo e qualcuno si guarda bene
da avvicinarsi a quello che potrebbe essere il carro della sonora lezione che
questa classe politica si merita tutta.
C’è
chi lavora sui temi centrali del Paese, c’è chi mette al centro della propria
proposta politica il rinnovamento della stessa classe politica e una visione
che vuole essere condivisa con tutti di quello che sarà il futuro della
Repubblica.
Con
le dinamiche della corsa al potere a tutti i costi senza
porre al centro dell’azione politica i temi centrali della vita della
Repubblica, della scelta della via più facile e più breve a quello che è il più
delle volte del proprio tornaconto personale o nelle migliori dei casi del
proprio raggruppamento politico, con il bene del Paese messo al fondo dei
propri pensieri è meglio e preferibile essere l’ultimo degli ultimi e non il
primo dei primi.
Alberto Rino
Chezzi
Nel riquadro: “F.C.P.” Fragole con la panna (particolare) –
2002 – Ciaccaezetazetai – olio su tela – cm 100 x 150 – courtesy EC Foundation
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