lunedì 23 gennaio 2012

Seguire la scia

Controllando non solo i soggetti vigilati ma seguendo anche i flussi finanziari che portavano a chi, in San Marino, aveva in definitiva favorito l’accesso al nostro sistema di queste organizzazioni.






San Marino 23 gennaio 2012/1711 d.F.R.


I provvedimenti legati all’operazione”Criminal mind” sono stati un altro bruttissimo segnale per il Paese.

Più che un’escalation sembra un vero e proprio azzeramento del sistema San Marino.

Un Paese questo che si è risvegliato attonito di fronte all’evidenza dei rapporti di parte del mondo finanziario con la malavita organizzata.

Scoprire che qualche operatore finanziario, anche importante, ha avuto contatti con un mondo che in definitiva è sempre stato completamente estraneo al tessuto economico sociale di San Marino è stato un grande trauma.

Ora, in aggiunta alla sfilza d’interlocutori che sembra non finire più, abbiamo come interfaccia anche la Direzione Nazionale Antimafia e la Fondazione Caponnetto che hanno sicuramente suggerimenti utili da adottare per contrastare questo fenomeno inquietante.

Oggi seppure qualche piccolo passo in avanti sia stato fatto, i rapporti tra i due Paesi, Italia e San Marino, rimangono nei fatti freddi.

Ci si domanda come ciò sia potuto accadere.

Dove sono state le pecche e chi ha peccato per giungere a una situazione di questo tipo.

I livelli di responsabilità sono diversi.

Sicuramente uno ne spetta a Banca Centrale, perlomeno alla Vigilanza.

Questa è sempre stata appannaggio di ex funzionari, il più delle volte in pensione, di Banca d’Italia.

Nonostante questo, per noi, gli ultimi tre anni sono stati da incubo nei rapporti con il Governo Italiano e con Banca d’Italia.

Le istituzioni politiche e finanziarie italiane hanno proceduto a un progressivo smantellamento del nostro, in definitiva, piccolo sistema bancario e finanziario.

In una sorta di grande alleanza con le procure, si è messa alla berlina un’intera popolazione e tutto il suo sistema imprenditoriale bancario e finanziario.

Se infiltrazioni della malavita organizzata vi sono state, la responsabilità è anche di chi, avendone tutti gli strumenti, doveva vigilare a livello istituzionale perché ciò non avvenisse.

Controllando non solo i soggetti vigilati ma seguendo anche i flussi finanziari che portavano a chi, in San Marino, aveva in definitiva favorito l’accesso al nostro sistema di queste organizzazioni.

Questo non deve più accadere, e perché ciò non avvenga è importante far un’importante opera di prevenzione che non può essere meramente delegata agli operatori del settore.


Alberto Rino Chezzi


www.smdazibao.blogspot.com

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Nel riquadro: “IL LABIRINTO DEL CUORE” – 2000 – Ciaccaezetazetai – olio su iuta – cm 150 x 100 – courtesy EC Foundation

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