Forse è arrivato veramente il momento che tanti facciano un passo indietro, che siano superate le logiche partitiche che non possono che essere di parte, che si apra alle risorse che la società civile può mettere in campo.
San Marino 9 gennaio 2012/1711 d.F.R.
Abbiamo da poco superato metà della XXVI legislatura eppure sembra che tutto si sia fermato.
Un Paese costretto a rincorrere e adottare provvedimenti di fatto imposti dall’esterno per recuperare la propria onorabilità e affidabilità.
Colpevolizzati tutti relativamente ad un sistema che in fondo ha provocato più danni che benefici ai sammarinesi.
Un Governo il nostro che non poteva fare diversamente, se non cercare di riconvertire alle nuove regole il sistema e ricercare, a tutti i costi, il dialogo con la controparte italiana.
Un Governo questo che, nei confronti dell’esterno, forse non può neanche fare più di quello che ha fatto fino ad ora.
Internamente invece, ben poco ha fatto.
Un Paese che soprattutto non sembra in grado di progettare il proprio futuro.
E’ questa una legislatura che corre il rischio di essere ricordata nel tempo per l’incapacità della politica di dare risposte unitarie e strutturali a una crisi senza precedenti.
Di dare risposte che riformino alla base il sistema nel rispetto dell’equità, democrazia e nel superamento di logiche egoistiche e corporativistiche.
La solidarietà è un valore basilare, soprattutto in questo momento, dove tutti devono contribuire non solo in termini economici ma anche in termini di risorse mentali e d’idee.
Ci si deve mettere a disposizione della comunità per il perseguimento del bene comune.
Che poi in definitiva è quello che chiede la società.
Individuare le risposte e impostare le riforme con la massima condivisione possibile, anche delle forze sociali.
Purtroppo lassù, nessuno sembra sentirci da questa parte dell’orecchio.
A parte qualche isolata iniziativa di singoli consiglieri o di chi non condividendo le scelte di governo, salta a piè pari all’opposizione, non sembra vi siano risposte o idee interessanti per il nostro futuro.
Forse è arrivato veramente il momento che tanti facciano un passo indietro, che siano superate le logiche partitiche che non possono che essere di parte, che si apra alle risorse che la società civile può mettere in campo.
Rinnovarsi nelle persone e nelle idee.
Riprogettare il futuro di tutti in maniera condivisa è l’unica strada ragionevole per portare a termine questa legislatura e superare e affrontare questo lungo periodo di vacche magre che ci aspetta.
Alberto
Nel riquadro: “PASTA CON LE SARDE” – 2001 – Ciaccaezetazetai – olio su tela – cm 100 x 100 – courtesy
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