lunedì 8 agosto 2011

L'insostenibile leggerezza della politica

“Maquillage” che incidono minimamente sulla struttura, all’insegna sempre del cambiare tutto per non cambiare nulla, soprattutto le persone. Interventi leggeri, non efficaci e non rispondenti alle vere esigenze e alle sfide che saremo chiamati ad affrontare.



San Marino 8 agosto 2011/1710 d.F.R.

Le vicende finanziarie della scorsa settimana, che hanno investito l’Europa e l’Italia in particolare, stanno evidenziando come lo scenario nel quale si va a muovere San Marino sia sempre più complesso e pericoloso.

Lo specchio che ci ha offerto l’Italia è drammatico.

Soprattutto l’incapacità della politica, troppo presa da logiche di potere e di ricerca di consenso, di dare risposte in termini di riforme strutturali per affrontare un mondo che ha visto spostato il proprio baricentro da un’altra parte.

Di fatto l’Europa e l’America hanno commissariato Berlusconi, che aveva appena commissariato Tremonti che, ironia della sorte, è chi ha, di fatto, commissariato la nostra Repubblica.

In Italia vi è stata di fatto l’istituzione di un “governo tecnico”, dove le “forme” politiche locali sono fatte salve, ma le decisioni principali sono state prese da altri: Bruxelles, Francoforte, Berlino, Londra e New York.

E’ un lasciarsi imporre decisioni impopolari, anziché prenderle per convinzione acquisita dopo civili dibattiti tra le parti.

Tutto questo è un po’ lo specchio di quanto accaduto a San Marino sino a oggi, ove le decisioni importanti (antiriciclaggio, società anonime, segreto bancario, scambio d’informazioni, collaborazione giudiziaria, lotta alle infiltrazioni mafiose, ecc.) ci sono state di fatto imposte pur salvaguardando la “forma” della politica locale.

Con due grandi differenze però.

La nostra classe politica, maggioranza e opposizione, ha perso inutilmente due anni e mezzo, nel rincorrere le solite e orami note logiche di spartizione del potere e di ricerca del consenso senza essere in grado di dettarsi almeno un’agenda sulle priorità da perseguire.

Scissioni, fusioni, costituenti, chi più ne ha più ne metta, all’insegna del cambiare tutto per non cambiare nulla, soprattutto le persone.

L’altra grande differenziazione è che in Italia, nonostante molte linee di condotta siano state suggerite dall’esterno o provengano dalle parti sociali, Industriali e Sindacati, talvolta con posizioni comuni (che cosa strana per noi sammarinesi), sicuramente la macchina si metterà in moto immediatamente.

Per far cosa?

Riforme strutturali: pareggio di bilancio per legge, riforma sistema fiscale e previdenziale, riduzione costi politica, riforma mercato del lavoro, taglio costi del pubblico e privatizzazioni, investimenti in ricerca e sviluppo formazione e cultura.

Riforme però queste vere e che incideranno profondamente nel sociale dell’Italia.

A San Marino invece, incontriamo insormontabili problemi e polemiche per dei semplici “maquillage” in ambito fiscale, previdenziale, di riforma del pubblico impiego (ammortizzatore sociale che non ha eguali al mondo), della giustizia e per ultimo nel mercato del lavoro.

“Maquillage” che incidono minimamente sulla struttura, all’insegna sempre del cambiare tutto per non cambiare nulla, soprattutto le persone.

Interventi leggeri, non efficaci e non rispondenti alle vere esigenze e alle sfide che saremo chiamati ad affrontare.

Come nel romanzo “L’insostenibile leggerezza dell’essere” c’è mostrato che nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile così lo sarà anche per la classe politica sammarinese, se non incomincerà a dare risposte adeguate a un’esigenza, oramai impellente, di profondo cambiamento del nostro sistema sociale ed economico.

Alberto Rino Chezzi


www.smdazibao.blogspot.com


Nel riquadro: “LA PIOGGIA” – 1999 – Ciaccaezetazetai – olio su tela – cm 100 x 150 – courtesy of Ec Foundation

1 commento:

  1. Lunedì 8 Agosto 2011/1710 d.F.R.

    Nel mio breve commento parto dalla fine del tuo articolo:
    L'insostenibile leggerezza dell'essere, scritto da Milan Kurdera, pubblicato nel 1984 e relativo ai fatti di Praga "1968" prima e dopo l'invasione sovietica.
    Relativamente ai fatti di questo particolare momento storico dove i Politici ( Politicanti ) pensano solo a chi deve gestire il potere e non a risolvere i problemi dell'economia modiale - per usare una frase tanto congeniale al Ministro Italiano Tremonti - "di quella non gliene può fregare di meno" - bastano le "inutili" statitische elaborate da grandi gruppi di studio - possiamo trovare riscontro adeguato nel romanzo " IL GATTOPARDO " di Tomasi di Lampedusa, edito nel 1984 dove si legge una frase di particolare rilievo, proferita dal Pricipe Don Fabrizio di Salina: Cambiare tutto per non cambiare niente!.
    Credo che i Politici, prima di entrare nel loro "ricco mondo " - stipendi da sogno, tangenti ecc - o per i più "furbetti" inviti in mega ville di proprietà "apparentemente di altri" ( ci sono sempre i Trust e i Trust family " a salvaguardia della loro "milionaria povertà")prima di iniziare la loro "onesta" attività facciamo su detto libro un giuramnto sacro!
    Per rimettere tutto a posto una soluzione ci sarebbe e la STORIA di esempi ne ha dati molti, ma non si più ne dire, ne suggerire, ne proporre ad alta voce o scrivere: sappiamo che il concetto di libertà di parola è solo UTOPIA!
    LUIGI

    RispondiElimina