domenica 13 giugno 2010

First Nations

Un faro di libertà che nei momenti bui della storia italiana ed europea ha guidato, accolto e protetto la coscienza degli uomini liberi.





San Marino 14 giugno 1709 d.F.R.


First Nations o Prime Nazioni: con questo termine i canadesi chiamano i nativi americani per indicare che questi c’erano prima di tutti. Una cultura ed una storia millenaria, confinata nelle riserve. Solo ora incominciano ad essere riconosciuti i loro diritti compreso quello dell’autodeterminazione. E’ un cammino che và nel senso della loro valorizzazione. In senso opposto è il percorso che l’Italia ha intrapreso negli ultimi tre anni nei confronti della nostra Repubblica. E’ chiaro che il nostro punto di riferimento principale non può essere che l’Italia, sia in termini culturali, economico-finanziari e commerciali. Non abbiamo sbocco al mare, non abbiamo risorse naturali, siamo inseriti completamente nel contesto italiano. E’ naturale che il nostro mercato sia il territorio italiano. Le recenti normative di Tremonti sono in palese contrasto con gli accordi ed i trattati vigenti tra i due Paesi. In opposizione ai tradizionali rapporti di amicizia e buon vicinato è la campagna mediatica montata contro il nostro Paese, dipinto esclusivamente come ricettacolo di malavitosi, di disonesti e di operatori commerciali senza scrupoli dediti solo a frodare l’erario Italiano. Non è minimamente considerato il fatto che nel bene e nel male, rappresentiamo una delle coscienze storiche dell’Italia. Un faro di libertà che nei momenti bui della storia italiana ed europea ha guidato, accolto e protetto la coscienza degli uomini liberi. Siamo una peculiarità da salvaguardare e non da combattere. Siamo una risorsa che và incentivata in senso positivo e non combattuta per essere eliminata. Siamo se volete, una First Nations europea da salvaguardare, con un’importante differenza rispetto al Canada: San Marino l’indipendenza, l’autodeterminazione e la libertà, non la deve conquistare ma solo difendere, avendo scritto a chiare lettere nel proprio vessillo LIBERTAS.

Alberto Chezzi


www.smdazibao.blogspot.sm


Pubblicato su l’Informazione del 14 giugno 2010


Nel riquadro: “LIBERTAS PERPETUA” – 1998 – Ciaccaezetazetai – olio su tavola – cm 50 x 70 – courtesy EC Foundation

1 commento:

  1. Un articolo importante quello pubblicato oggi sull'Informatore.
    Ho avuto il privilegio di leggerlo in anticipo sulla mia mail, ma ho atteso l'uscita del giornale prima di fare un breve commento.
    Il riferimento alla cultura e alla storia dei veri nativi americani,così definiti dai Canadesi ( ma distrutti dagli invasori europei che sotto l'egida del progresso, della civilizzazione, si sono impadroniti delle loro terre, confinandoli nelle riserve ) e la storia di San Marino e dei Sammarinesi, trova un certo equilibrio ed una somiglianza in questo particolare momento storico.
    Allora erano i Re o i Papi ha promulgare leggi contro i " barbari ", oggi un Politico italiano, i cui precedenti lavorativi sono comunque legati allo Stato di San Marino, si arroga il diritto di " far " legiferare norme e normative contro uno Stato sovrano, che per la sua collocazione ha come riferimento base l'Italia ( forse quale rivendicazione personale per quanto a suo tempo non gli fu permesso ). Sembra che San Marino, antica terra dove ha sempre trionfato la libertà,sia diventato il covo della malavita e dei delinquenti, a detta SUA, ma forse è sordo e cieco a quello che gli succede intorno e nell'ambito dello stesso Palazzo, dove quasi ogni giorno si reca per portare il Grande Sapere Economico Finanziario con cui pensa ( forse solo lui ) di risolvere i problemi del mondo ( speriamo non dell'Universo! per quelli contiamo ancora sulla grande misericodia e bontà di Dio ).
    La corruzione a quanto almeno viene detto in televisione o letto sui quotidiani è sovrana nel Governo italiano per cui non è accettabile che un personaggio come Lui possa continuare a denigrare la struttura politico/economica di San Marino.
    Mi auguro soltanto che i Sammarinesi non soccombano come i " nativi americani " loro non avevano una cultura simile a quella degli invasori ne tanto meno armi adeguate per combatterli ( archi e frecce contro i fucili ).
    La LIBERTAS scritta sul vessillo deve essere difesa a " qualunque costo " e non può essere oggetto di vessazioni da parte di chi crede e pensa di rappresentare l'Italia.
    LUIGI

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