I cambiamenti sono per noi stati così repentini che, non abbiamo avuto come sistema Paese, neppure il tempo materiale per pensare ad un’alternativa di sviluppo.
San Marino 3 gennaio 2011/1710 d.F.R.
Quello che è accaduto al Paese negli ultimi due anni sembra oramai la cronistoria di eventi accaduti decenni orsono.
Quasi tutto quello che fino a poco tempo fa era per noi inaccettabile, oggi come oggi sarebbe accettabilissimo, pur di uscire da questa fase di stallo nei rapporti con l’Italia.
Oramai tutto quello che facciamo sembra non vada più bene al nostro grande e potente vicino che sembra voler relegarci al solo nostro mercato interno..
Il pressing, soprattutto mediatico, è stato così martellante che …..talvolta siamo noi stessi che ci poniamo preventivamente il problema di capire se nel lavoro, nella vita civile e forse anche nell’attività politica, siamo in linea non tanto con le nostre leggi ma piuttosto con quelle dell’Italia e dell’Europa.
Partiamo già in difetto, la nostra azione quotidiana è comunque viziata dal dubbio.
Nonostante l’ottimismo di facciata il biennio appena trascorso verrà ricordato tra gli anni orribili della nostra Repubblica.
Chiusura completa da parte della controparte Italiana al dialogo, alla collaborazione ed al mantenimento reale di rapporti di amicizia e buon vicinato.
Come ha ben indica la Reggenza nel proprio discorso di fine anno, i cambiamenti sono per noi stati così repentini che, non abbiamo avuto come sistema Paese, neppure il tempo materiale per pensare ad un’alternativa di sviluppo.
Siamo rimasti più o meno come eravamo due anni orsono illudendoci che qualche cosa sarebbe cambiato e che la situazione con l’Italia si sarebbe sbloccata.
A onor del vero le situazioni e le problematiche sono peggiorate.
La guerra psicologica instaurata nei nostri confronti si può dire abbia sortito gli effetti voluti.
Far scappare imprenditori, colpire al cuore il sistema finanziario, impaurire di fatto tutti gli italiani che in una maniera o nell’altra hanno interesse a sviluppare relazioni con San Marino.
L’anno appena arrivato sarà per noi in ogni caso un anno difficile, quello del banco di prova, quello dove tutte le componenti del nostro Paese dovranno fare un’assunzione forte di responsabilità contribuendo ad individuare nuove prospettive di sviluppo economico sociale e civile.
Le priorità saranno fisco e lavoro.
L’alternativa è lo smarrirsi, lo scatenare una guerra intestina tra poveri, perdere le proprie radici.
Nel riquadro: “PSYCHOLOGIST” – 1999 – Ciaccaezetazetai – olio su tela – cm 100 x 150 – courtesy of Ec Foundation
Anno nuovo, 2011, nuova numerologia, nuovi pensieri, nuove speranze!
RispondiEliminaNel brindare allo scoccare dell'ora zero per qualche attiamo abbiamo tutti dimenticato i mali del "passato". Ci siamo lasciati andare, abbiamo sognato, tra un bicchire spumeggiante e una fetta di dolce; i fuochi d'artificio hanno illumitao il cielo, che non ci ha regalato una notte stellata, ma è rimasto grigio come gli ultimi due anni appena trascorsi.
Anni duri, di sacrifici, di incomprensione, ma in cui sono emersi in modo chiaro una serie di fatti che spero ci facciamo riflettere e ponderare sul futuro, su questo nuovo anno e su come meglio dovremo calibrare le nostre decisioni, le nostre scelte.
I Politici hanno dimostrato la loro inutilità, hanno chiaramente fatto vedere che il loro interesse non è rivolto al paese ma alla propria posizione e ambizione sociale, al punto che hanno "passivamente accettato e subito - o meglio - ci hanno fatto subire" tutte le angherie e le assurdità della confinante Italia, che sembra voglia trasformare San Marino, con l'aiuto dei signori di cui sopra ( legati a matrici e colori politici )in sua colonia o meglio in sua dipendenza.
Il "grande economista italiano" colui che si ritiene il "portatore" delle soluzioni finanziarie ( non solo del suo paese )( anche se non si riesce a capire dove fosse quanche anno fa, prima della "tragedia" che ha colpito tutti gli stati ) è riuscito a creare con il loro aiuto e consenso un clima di paura tanto che molti imprenditori hanno preferito allontanarsi, lasciare il Paese e altri a non avere più rapporti commerciali per timore dei controlli ben pilotati e guidati per far credere al mondo che questo piccolo Stato è solo fonte di vergogne!
Non ultino, forse non trovando più argomenti sul sistema economico-finanziario i quotidiani
italiani hanno pensato bene di accusare San Marino di favorire "matrimoni di comodo", pilotando la libera "fantasia" dei lettori su misteriosi e loschi rapporti. Così sia!
Auguro a noi tutti di trovare nuova forza, nuovo vigore, nuova volontà per dire basta a tutto questo, di opporci a queste vessazioni e di far capire a "chi non vuole capire o fa finta di non capire" che non siamo più disponibili a subire e accettare le loro regole, i loro giochi di potere e in fondo il loro essere "nessuno"!.
Auguri, Buon 2011.