La lista dei punti cruciali che impediscono la normalizzazione dei rapporti tra Italia e San Marino è lunga, gran parte del lavoro è stato fatto ma, evidentemente, rimane ancora da fare.
San Marino 14 marzo 2012/1710 d.F.R.
Ora che l’opinione pubblica di San Marino conosce nei dettagli cosa l’Italia e in particolar modo il MEF chiede (Ministero dell’Economia e delle Finanze Italiano) per la politica nostrana non vi sono più scuse o attenuanti.
E’ arrivato il momento di togliere le mele marce, nostrane o importate, di dare la massima collaborazione per pulire il sistema dalle infiltrazioni mafiose, di reprimere i fenomeni distorsivi in materia finanziaria e commerciale.
La lista dei punti cruciali che impediscono la normalizzazione dei rapporti tra Italia e San Marino è lunga, gran parte del lavoro è stato fatto ma, evidentemente, rimane ancora da fare.
Il Paese è però allo stremo, attività economiche ridotte ai minimi termini, il sistema bancario e finanziario sempre sul chi va là, le casse dell’erario che si stanno velocemente svuotando e l’imprenditoria sana che paga per chi fino ad oggi ha invece fatto danni.
La pulizia, intesa anche come rinnovamento, non deve essere fatta sono nel mondo economico-finanziario o sociale, ma anche e soprattutto nel mondo politico per che per vent’anni ha avuto la responsabilità di governo che ben si è intrecciata con il mondo economico.
E’ un’operazione che deve essere fatta autonomamente dalla nostra collettività e al nostro interno pena gli “aiuti esterni” che, di fatto, limiterebbero la nostra sovranità. Ammesso di averne ancora.
Certo, siamo tutti figli del sistema, ma non aver la capacità di auto rinnovarsi, dà lo spunto ad altri di pensare che ci voglia un supporto.
La nostra exit-strategy non può essere che quella di provvedere noi stessi ad adeguarci a un mondo orami profondamente cambiato, fornendo il massimo della collaborazione e dell’informazione per contrastare, unitamente alle autorità estere preposte, la lotta alla criminalità organizzata.
Mancando la capacità di auto-pulire il sistema, senza il giusto rinnovamento, senza riforme volte a rimodellare il nostro sistema, negli ambiti del mercato del lavoro, bancario e finanziario, della pubblica amministrazione e della previdenza, ben venga l’aiuto da controparti esterne.
Ora che conosciamo i punti cruciali che impediscono la normalizzazione dei rapporti tra Italia e San Marino, per ripartire in maniera adeguata senza “freni” dovremo al nostro interno individuare, anche le responsabilità politiche di questo disastro compiuto nel “ventennio”.
Che non potranno certamente essere attribuite a chi ha impegni istituzionali da solo due anni.
Alberto Rino Chezzi
Nel riquadro: “PUNTOCROCE” – 2002 – Ciaccaezetazetai – olio su iuta – cm 100 x 100 – courtesy of Ec Foundation
lunedì 14 marzo 2011.
RispondiEliminaHo letto e riletto il tuo articolo e lo condivido pienamente, anche se ripongo assai meno fiducia nella classe politica e sindacale per me "istituzioni inutili" e .... lasciamo perdere!
I motivi li ho già evidenziati in altre mie osservazioni e non ha senso riperterle.
Certo è che una pulzia va fatta, i rami secchi devono essere tagliati una volta per tutte e senza guardare in faccia nessuno. Le forze che hanno " guidato alla rovina " il paese per venti e passa anni non devono assolutamente essere salvate o partecipare a nuove iniziative, porterebbero soltanto "malcostume e disagi" ( salvo i loro consueti profitti personali ).
In quanto a noi tutti - che definisci figli del sistema - sarebbe opportuno che partecipassimo di più alla vita politico/finanziaria/economica/sociale di questo nostro piccolo Stato Sovrano, creando magari un organo di controllo ( NON POLITICO O SINDACALE: niente colori e/o bandiere )gestito da noi per verificare il "lavoro" di chi governa, di che ha il potere prendendo - ove servisse ( e servirà ) adeguati provvedimenti " anche drastici " verso chi non rispetta le regole e i programmi proposti.
( Ultimamente qualche esempio c'è )
In quanto al MEF ( Ministero dell'Economia e delle Finanze Italiano ) se fossi al "potere" gli invierie il VANGELO evidenziando la parabola in cui GESU' invita a scagliare la pietra a chi non ha peccato: non credo proprio che siano i POLITICI Italiani a poter giudicare!
LUIGI