... una buona idea potrebbe essere una sorta di Mister Pesc che andasse a trattare direttamente a Bruxelles su posizioni condivise da tutti i sette Piccoli Stati.
San Marino 30 novembre 1709 d.F.R.
Mia madre me lo detto talmente tante volte che oramai è parte del mio dna: l’unione fa la forza. Il pensiero vi è immediatamente corso alla notizia della 4^ Conferenza dei Presidenti di Parlamento dei Piccoli Stati d’Europa, tenutasi dal 23 al 24 novembre a Cipro. San Marino, Andorra, Islanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Monaco e Montenegro, si sono trovati “per ricercare forme valide di collaborazione e per elaborare posizioni condivise, per un contributo efficace nel contesto internazionale”. Nel momento in cui si capitolava nei confronti “dell’amica” Italia, praticamente indifesi dopo mesi di attacchi pesantissimi al nostro sistema, peraltro ancora non terminati, da Cipro si è levata una voce diversa. Una voce un po’ più forte delle solite. In particolare, i Presidenti di Parlamento dei Paesi partecipanti alla Conferenza“sottolineano gli sforzi dei propri Paesi nella lotta al riciclaggio di denaro e al consolidamento della cooperazione internazionale in materia di scambio di informazioni fiscali.
Confermano inoltre il diritto di ciascuno Stato di decidere, in piena sovranità, la politica fiscale per i propri residenti nel rispetto dei Trattati e delle Convenzioni internazionali esistenti, ricordando che i Piccoli Sati non sono responsabili della crisi economica mondiale e denunciando pertanto ogni insinuazione in merito”. Può essere benissimo che questa sia una delle tante voci inascoltate a livello internazionale ma sicuramente, se da mera dichiarazione si passasse ad un’azione politica coordinata ed incisiva da parte dei rappresentanti esteri dei sette paesi partecipanti alla Conferenza, forse un risultato diverso si potrebbe ottenere. Non penso ad un g7 in formato mignon, ma una buona idea potrebbe essere una sorta di Mister Pesc che andasse a trattare direttamente a Bruxelles su posizioni condivise da tutti i sette Piccoli Stati.
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Perchè Dazibao? Tale termine significa letteralmente: giornale murale a grandi caratteri, appeso in Cina in speciali bacheche pubbliche per permetterne la lettura a tutti. I dazibao si differenziano dai giornali per il fatto di essere scritti a mano in caratteri grandi, facilmente leggibili. E’ con questo strumento che la costituzione cinese garantiva il diritto di scrivere ed attaccare dazibao personali, considerati un'importante forma di democrazia rivoluzionaria. Non si poteva ricoprire o strappare un dazibao senza il consenso dell’autore. SM Dazibao - SM大字报 - Punti DI Vista dalla Repubblica di San Marino: è con queste poche sillabe, dense però di significato, che comincio, sotto forma di blog, la pubblicazione di questo moderno dazibao virtuale. Sarà una rubrica a cadenza settimanale che pubblicata il lunedì di ogni settimana, darà il proprio Punto DI Vista su un argomento di interesse, non necessariamente politico od economico. Il blog poi è uno strumento che permette di confrontarsi con i lettori e di ricevere contributi dagli stessi.
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